Sui modelli contrattuali “abbiamo sempre detto al governo di non occuparsene, cercheremo di confrontarci noi con le segreterie sindacali. Preferiamo che il governo si occupi delle politiche fiscali, con la detassazione dei premi di produzione, così chi non ci arriva per cultura potrebbe arrivarci per convenienza”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando all’assemblea degli industriali di Bergamo. “Qualcuno dice che questo è un errore perchè solo il 20% delle imprese ha contratti di secondo livello ma non è un errore – ha spiegato Boccia – perchè noi vogliamo dare una visione al paese, indicare un indirizzo, consapevoli che la questione della produttività in Italia la si vince insieme altrimenti una parte del sistema industriale italiano potrebbe essere portato alla paralisi”.
Più in generale Confindustria, ha detto ancora Boccia, ha avviato un percorso con i sindacati ed è disposta a chiudere accordi se possibile, in caso contrario “litigheremo lealmente”. “Abbiamo costruito un percorso con i sindacati – ha detto – a settembre abbiamo fatto un documento comune sulle crisi aziendali. Andremo avanti, se c’è condivisione si chiude un accordo, dove non ci ritroveremo litigheremo lealmente. Non si può andare sempre d’accordo, quando sarà non ci preoccuperemo”.
Inoltre, per Boccia Confindustria “deve essere politica ma equidistante dai partiti”, replicando alle parole del numero uno di Assolombarda, Gianfelice Rocca, che sul Corriere della Sera ha detto che Confindustria somiglia troppo alla politica. “Confindustria – ha proseguito – deve esprimere proposte e contenuti concertandole nel dibattito interno e quando sono condivise deve proporle. Mi sembra che il ruolo di un corpo intermedio dello Stato sia questo altrimenti parliamo solo di cosa fare nelle imprese, che è un elemento importante, una grande precondizione di rappresentanza”.