Il Presidente dell’Inps, Tito Boeri in un’intervista al Corriere della sera esprime le sue preoccupazioni rispetto alle misure inserite nella legge di bilancio che riguardano le pensioni. Secondo Boeri, la legge di bilancio “compie un`operazione importante” sulle pensioni: “elimina le ricongiunzioni onerose fra casse previdenziali diverse” che è “positivo” per l`equità e anche per l`efficienza e la crescita. Ma sulla flessibilità in uscita che è la seconda operazione del Governo Renzi sulle pensioni, continua Boeri “secondo le nostre stime, ciò che oggi è scritto nella legge di bilancio, interventi sulla quattordicesima, lavoratori precoci e sperimentazione dell`Ape social, aumenta il debito pensionistico di circa 20 miliardi”. “Noi – ci ha tenuto a specificare il Presidente dell’Inps – abbiamo sostenuto questa idea, però stando attenti a non aumentare gli oneri sulle generazioni future”.
Inotre, ci sono i costi legati all`estensione della fascia di reddito non tassata per i pensionati, più i crediti d`imposta per chi chiede l`Ape di mercato (l`anticipo pensioni tramite prestito bancario). “E varie altre questioni aperte che possono generare ulteriori spese – prosegue – non è detto che dopo il 2018 sarà facile interrompere l`Ape social, anzi la pressione ad allargare la platea dei beneficiari sarà forte. Se questo strumento venisse rinnovato anche solo nella forma attuale e reso strutturale, calcoliamo che ci sarebbero altri 24 miliardi di debito pensionistico. Dunque in totale 44 miliardi in più”.
Le proposte dell’Inps “riducevano il debito pensionistico ed era anche prevista una riduzione parziale di certe pensioni attuali – aggiunge – abbassavamo così il debito pensionistico di circa il 4% del prodotto interno lordo. Sulle pensioni attuali i tagli erano previsti solo a contare dai 5.000 euro lordi al mese verso l`alto e solo sulla differenza fra quanto giustificato dai contributi versati e quanto le persone ricevono. In rari casi ci sarebbe stata una riduzione della pensione appena superiore al 15%. Non drammatico, dal punto di vista sociale”.
Boeri esclude l’ipotesi di dimissioni: “No, voglio portare a termine il mio lavoro. E’ una sfida complessa, forse anche più difficile di quanto pensassi. Non ho mai parlato o minacciato di dimettermi. Allo stesso tempo, sono qui non perché ho chiesto di fare questo lavoro, ma perché mi è stato chiesto. Ne sono onorato. Ma basterebbe che il presidente del consiglio mi chiedesse anche solo velatamente di fare un passo indietro, per spingermi a farlo subito. Lo farei senza rancore, perché mi piace troppo fare quello che facevo prima”.