Carlo Bonomi, il presidente di Confindustria, dopo aver incontrato i sindacati ha ribadito la posizione per il Green Pass obbligatorio nei luoghi di lavoro e ha auspicato che le parti sociali possano intraprendere un “percorso da fare insieme nell’interesse di tutto il paese”.
“E’ un incontro che ho voluto fortemente. Come sapete ho dichiarato più volte che sia il momento di stare insieme. Era il momento di confrontarci, ci sono tanti temi importanti per il paese, primo fra tutti è il tema del green pass, tema che sta dibattendo tutto il paese, l’obbligo vaccinale. Abbiamo fatto delle riflessioni importanti e ribadisco che è l’inizio, spero e auspico, di un percorso da fare insieme nell’interesse di tutto il paese”, ha affermato il numero uno di Condfindustria.
“Sul Green Pass le nostre posizioni le sapete, noi da sempre siamo stati per l’obbligo vaccinale, non possiamo però non renderci conto che al momento la politica non sembra trovare una sintesi quindi noi abbiamo necessità di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro, primo per la salute di chi opera all’interno, secondo per non rischiare di compromettere questa ripresa economica”, ha proseguito. “Quindi noi siamo per l’adozione del Green Pass obbligatorio nei luoghi di lavoro, su questo si è aperta una discussione”.
Bonomi ha ricordato che ora le parti sociali dovranno condividere un provvedimento e che giovedì ci sarà la cabina di regia del governo: se dovesse esserci un accordo a favore del Green Pass obbligatorio, Bonomi ha auspicato che il governo si assuma l’onere dei tamponi gratuiti per i lavoratori che non vogliono vaccinarsi.
“Laddove si dovesse decidere l’obbligo del green pass all’interno dei luoghi di lavoro e le parti sociali trovassero un accordo su questo, io credo che ci possa essere da parte del governo un riconoscimento di questo passaggio, di questo possibile accordo tra noi e i sindacati e il governo potrebbe a quel punto pensare di poter fare un’operazione di utilità sociale. Quindi di farsi carico del costo dei tamponi. Sicuramente non può essere a carico delle imprese”, ha affermato il capo di Confindustria.
“Le imprese – ha detto ancora – hanno sostenuto dei costi di messa in sicurezza correttamente nei luoghi di lavoro. Ricordate tutti cosa è successo sui contributi che dovevano essere dati al sistema delle imprese per mettere in regola rispetto a quelli che erano i protocolli firmati, sono stati infinetisamali rispetto ai costi sostenuti. Non si può chiedere alle imprese di sostenere un costo per delle scelte legittime dei lavoratori di non utilizzare altri sistemi previsti nel Green Pass”.
TN