Nei primi tre mesi del 2015 si registra, per la prima volta dopo dieci trimestri consecutivi, un calo del numero dei fallimenti: 3,8 mila imprese hanno aperto una procedura fallimentare tra gennaio e marzo, in discesa di 2,8 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2014. Tra le imprese analizzate, le società di persone hanno segnato una diminuzione dei fallimenti più marcata (-12,9% rispetto ai primi tre mesi del 2014) rispetto alle imprese con diversa forma giuridica. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Cerved relativo al primo trimestre 2015.
Complessivamente, secondo la fotografia scattata da Cerved, sono 21 mila le imprese che hanno chiuso i battenti nei primi tre mesi dell`anno, tra fallimenti, procedure concorsuali non fallimentari e liquidazioni volontarie, in significativo calo (-3,5%) rispetto al primo trimestre del 2014.
“Dopo quasi tre anni, i dati relativi alle chiusure sono finalmente positivi – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved – con un miglioramento diffuso a tutte le procedure che monitoriamo nell’Osservatorio. Chiudono meno imprese e quelle rimaste sul mercato pagano prima i fornitori: con la ripresa già in atto ci aspettiamo nei prossimi mesi un rafforzamento di questo trend positivo”.
Dal punto di vista settoriale, l’industria è il settore più coinvolto dalla positiva inversione di tendenza: tutte le procedure monitorate nell’Osservatorio diminuiscono con tassi a due cifre. Anche nelle costruzioni, il comparto che più di tutti ha sofferto le conseguenze della lunga crisi economica, si registra un’inversione di tendenza, con un calo di fallimenti, procedure non fallimentari e di liquidazioni volontarie.
Dal punto di vista geografico, la fotografia scattata da Cerved mostra andamenti divergenti, anche in base al tipo di procedura monitorata: per quanto riguarda i fallimenti, il Nord Ovest (-9%) e il Mezzogiorno (-4,2%) si distinguono per i cali più importanti. Diminuiscono ovunque, a ritmi elevati, le procedure concorsuali non fallimentari. Infine il Centro (-10,1%) e il Mezzogiorno (-12,2%) sono le aree in cui diminuiscono in modo più marcato le liquidazioni volontarie.
Per quanto riguarda il calo dei fallimenti, a livello settoriale, è soprattutto l’industria a sostenere il trend positivo: nel primo trimestre 2015 si contano 560 procedure aperte da imprese manifatturiere (-15,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I settori industriali più coinvolti sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (-36,1%) e della metallurgia (-30,2%). Cala anche il numero di fallimenti nelle costruzioni: tra gennaio e marzo di quest’anno se ne contano il 2,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014. Dal punto di vista geografico, la situazione cambia a seconda delle aree monitorate.
Si osserva infatti un deciso calo dei default nel Nord Ovest (-9%) e nel Mezzogiorno (-4,2%); mentre nel Nord Est i fallimenti sono tornati ad aumentare (+5,1%) rispetto al primo trimestre del 2014. A livello regionale, quattro regioni hanno ridotto sensibilmente il numero di fallimenti: Marche (-25,3%), Toscana (-20,1%), Sicilia e Piemonte (-16,7%). All’opposto, Umbria (+29,7%), Lazio (+22,6%) e Abruzzo (+20,3%) registrano forti aumenti.