Riparte a febbraio la richiesta di ore di cassa integrazione, poco oltre la media di 80 milioni di ore mese registrate da gennaio2009 aoggi, coinvolgendo così circa 480 mila lavoratori a zero ore che hanno subito a partire da inizio anno un taglio del reddito di 630 milioni di euro, ovvero 1.300 euro netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore. Questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto della Cgil di febbraio sulla cassa integrazione, frutto di elaborazioni dei dati Inps da parte dell’Osservatorio Cig del sindacato. “La mole, enorme e costante, di ore di cassa che ci accompagnano dall’inizio della crisi ad oggi dimostra come la crisi stia ancora dispiegando i suoi effetti sul tessuto produttivo e sulla condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori”, afferma il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, sottolineando come dai dati dell’osservatorio Cig del sindacato emerge che “c’è un bisogno vitale di un cambio nella politica economica che sostenga gli investimenti a favore della creazione di posti di lavoro e, allo stesso tempo, tempo rispondere alle emergenze procedendo al rifinanziamento della cassa in deroga”. Secondo la dirigente sindacale, infatti, “‘precarizzare la sola offerta, come fatto con il dl lavoro, non aiuta ma al contrario conferma le stesse ricette di svalorizzazione del lavoro che ci hanno condotto nella crisi”. Il rapporto della Cgil segnala come la richiesta di cassa a febbraio sia stata pari a83.254.625, inaumento sul mese precedente del +2,32%. Nei primi due mesi dell’anno, con 164.618.658 ore totalizzate, si registra una flessione sullo stesso periodo del 2013 del -3,06%. E se rimane costante la richiesta media di ore pari a 80 milioni di ore al mese, allo stesso tempo è elevata l’incidenza delle ore di cig per lavoratore occupato nel settore industriale, pari in questi due mesi di inizio anno già a 25 ore per addetto. I contratti di solidarietà si mantengono in aumento e cresce anche la percentuale sul totale dei decreti rispetto al 2013. Da inizio anno sono infatti 352, per un +23,08% sui primi due mesi del 2013, e rappresentano il 29,48% del totale dei decreti. Sui contratti di solidarietaà, rifinanziati dal decreto lavoro Lattuada afferma: “È una misura positiva e che salutiamo con favore. Usare i contratti di solidarietà significa tener agganciate le persone al luogo di lavoro e alla produzione. Vogliamo peró discutere i criteri di applicazione”. Per la Cgil”gli sgravi debbono favorire quelle imprese che si assumono impegni precisi per garantire e mantenere produzioni e posti di lavoro. Per questo chiediamo un confronto con i ministeri competenti che determini queste condizioni”.
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