“Il decreto di cinque anni fa con cui si sanciva il blocco, infatti, era riferito anche agli automatismi di Magistratura, professori universitari e Forze Armate (stipendi individuali, scatti di anzianità, carriere e promozioni, etc.), definiti da leggi e non da contratti. Sarebbe utile chiarire se il calcolo dell’Avvocatura ne ha tenuto conto o meno: diffondere cifre enormi senza spiegare a cosa si riferiscono esattamente e con quali criteri sono state ottenute rischia di creare confusione e allarme, e di essere inopportuno in vista della sentenza della Consulta del prossimo 23 giugno. Basta con i numeri al lotto e con gli alibi per il governo: i contratti dei dipendenti pubblici possono essere sbloccati”.
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