Raggiungere il 30% di donne tra i ruoli manageriali. Portare le comunicazioni a 100 milioni di donne in Paesi emergenti dove il gruppo opera e che non hanno accesso né a comunicazione né a servizi finanziari o a educazione. Educare 3 milioni di rifugiati nei campi profughi in Africa, in particolare donne, per dare loro futuro. Questi i tre impegni assunti da Vodafone per la parità di genere illustrati da Vittorio Colao, Ceo del gruppo, a margine dell`evento HeForShe.Un passo avanti. La parità di genere riguarda tutti. Anche gli uomini, organizzato da Vodafone Italia, insieme ai partner UN Women, Valore D e La 27esima Ora, nell`ambito della campagna HeForShe promossa dalle Nazioni Unite, che ha come obiettivo coinvolgere e sensibilizzare gli uomini sulla parità di genere.
Il Gruppo Vodafone ha l`obiettivo di raccogliere 100.000 adesioni a sostegno del progetto. In particolare, Vodafone vuole raggiungere entro il 2020 il 30% di presenze femminili tra i 7.500 ruoli manageriali, aumentare l’accesso delle donne alla Rete come strumento di lavoro e di indipendenza economica.
Anche Vodafone Italia promuove iniziative a sostegno delle donne, Su circa 7.000 dipendenti, il 50% è donna, con una popolazione manageriale composta per il 39% da figure femminili. A tutte le mamme l`azienda garantisce lo stipendio pieno per nove mesi e mezzo, oltre a turni di lavoro agevolati e programmi di aggiornamento al rientro dalla maternità. Non è un caso che delle 3.700 donne in Vodafone, oltre 2.000 sono mamme. Di queste, 630 hanno avuto figli negli ultimi tre anni.
“Non vogliamo cavarcela col solito mazzetto di mimose – ha spiegato Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia -. Creare consapevolezza su questa campagna istituzionale di HeForShe è un`occasione molto importante per tutti. Guardando ai tassi di occupazione delle donne rispetto agli uomini le donne rappresentano la più grossa opportunità mancata per lo sviluppo dell`economia nei prossimi 20-30 anni. Ben vengano, ma non bastano le quote rose – ha aggiunto – noi manager dobbiamo creare le condizioni nelle aziende affinché le quote rose non rappresentino solo il fiore all`occhiello, ma per far sì che l`aspetto meritocratico sia permeato in tutti i rami aziendali.
Per questo, a partire da giugno, partirò per un nuovo roadshow nelle sedi italiane di Vodafone per ascoltare e definire l` agenda della diversità per i prossimi tre anni”.