Per il centro studi di Confindustria, lo scenario economico globale è molto migliorato. Rimane però contrassegnato da elevata incertezza sul fronte delle politiche. “Dalla scorsa estate – sollotlinea il Csc nel rapporto – è in atto una marcata accelerazione delle attività produttive, sia nel manifatturie-ro sia nel terziario, come non si osservava da alcuni anni. Vi contribuiscono coralmente i mercati avanzati e alcuni dei maggiori emergenti (Cina in testa). La progressione prosegue nel 2017, quando per la prima volta da un po’ di tempo le previsioni per il PIL mondiale potrebbero rivelarsi errate per difetto. Su tale buon andamento continua a pesare la spada di Damocle dell’instabilità, legata sia all’alta volatilità dei mercati finanziari (azioni, tassi, valute, materie prime) sia al quadro geopolitico (appuntamenti elettorali, avvio del negoziato per la Brexit, neo-protezionismo, terrorismo)”.
Tuttavia, secondo il Csc la fiducia rilevata tra le imprese nei paesi OCSE è ai livelli più elevati dal settembre 2007 “e costituisce una buona premessa per la partenza di un ciclo internazionale degli investimenti, tassello mancante nel dare slancio alla ripresa e rivitalizzare gli scambi commerciali. In tale direzione muove anche la dina-mica dei prezzi, che sta abbandonando la zona deflazione, consentendo alle Banche centrali (FED ben avanti alle altre) di puntare alla graduale normalizzazione delle politiche monetarie”.