“Il contratto di espansione dovrà essere reso strutturale nella prossima Legge di Bilancio. E’ l’impegno che chiediamo al Governo perché questo strumento di politica del lavoro è essenziale per puntare non solo alla crescita, ma ad accompagnare il profondo e necessario processo di trasformazione digitale che interessa tutte le aziende” così Laura Di Raimondo, direttore di Assotelecomunicazioni-Asstel, durante il suo intervento al convegno tenutosi questa mattina al Mef sul tema “La gestione della trasformazione digitale: nuovi strumenti per lo sviluppo e la sostenibilità del lavoro”, a cui hanno preso parte, fra altri, il viceministro al MEF, Laura Castelli e il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Stanislao Di Piazza.
“La natura espansiva della misura introdotta in via sperimentale per il 2019 – 2020 nel Decreto Legge Crescita– ha sottolineato Di Raimondo – coniuga formazione, sostegno al reddito e sviluppo occupazionale, ovvero il mix che può favorire il processo di trasformazione digitale delle imprese, in particolare nella nostra filiera, alla luce della rivoluzione del 5G”. E ha aggiunto “Affinché questo avvenga è necessario investire nella formazione del capitale umano, utilizzando al meglio i finanziamenti europei ancora a disposizione anche grazie a una cabina di regia nazionale e programmare in linea con le esigenze della Filiera Tlc le risorse UE previste per il prossimo settennato 2021-2027”.
“Infine – ha concluso il direttore di Asstel – sempre nell’ottica di accompagnare la trasformazione digitale e la riorganizzazione delle imprese e del lavoro, questi strumenti dovranno essere inseriti in un disegno organico che potrà essere completato con l’istituzione del Fondo di Solidarietà per la Filiera delle TLC. Si tratta di uno strumento che consentirà di individuare misure volte al riequilibrio strutturale della Filiera, per il quale abbiamo chiesto un sostegno pubblico, necessario per avviare più velocemente la fase operativa”.
TN