C’è sempre un baratro tra le regioni più ricche e quelle più povere nell’Ue anche se le ultime riescono, pur con difficoltà, a rosicchiare qualche punto a loro favore.
Così il Pil medio pro-capite di un cittadino di Londra continua ad essere quasi quattro volte superiore a quello di un calabrese e rappresenta fino a cinque volte tanto il potere di acquisto di un abitante della greca Ipeiros o delle isole francesi Reunion e Guyane.
In Italia, ben presto saranno solo quattro, invece di cinque, le regioni del Sud – Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – con un Pil pro-capite inferiore al 75% della media Ue, che si attesta sul 100%. La Basilicata infatti, è in via di promozione in quanto ha raggiunto il 75% ma non lo ha ancora superato. Quanto alla Sardegna vanta già un 79%.
La fotografia delle aree più ricche e più povere dell’ Unione europea è stata scattata da Eurostat, che ha messo a confronto il Pil pro-capite, espresso in standard di potere d’acquisto (Spa), di 211 regioni, sulla base dei dati 1999.
L’area metropolitana di Londra si conferma quindi, anche se con un punto percentuale in meno rispetto a un anno prima, la regione più ricca d’Europa (242% della media Ue); quella greca di Ipeiros e le isole francesi della Reunion e Guyane le più povere (51%).
L’Italia, nel suo insieme, vanta un reddito pro-capite del 103% – invece del 101% di dodici mesi prima – ma la media nazionale nasconde grosse differenze.
Il Pil per abitante delle regioni del Nord registra i livelli più elevati con Lombardia e Trentino Alto-Adige che guidano la classifica (136%), seguiti da Emilia Romagna (132%) e Valle d’Aosta (129%). Nel Centro, tra le regioni più ricche si distinguono il Lazio (116%) e la Toscana (114%).
La disparità più marcata interessa il Mezzogiorno, anche se si registrano alcuni miglioramenti: il reddito medio procapite medio, infatti, è passato in un anno dal 64 al 67%.
La Calabria, con il 63% (61 un anno prima) è fanalino di coda.
Quanto a Campania, Sicilia (66% ciascuna) e Puglia (67%), pur migliorando di qualche punto il loro potere d’acquisto continuano a figurare nel gruppo di coda della classifica Ue.
La classifica delle regioni più ricche, se si esclude l’area metropolitana di Londra, registra alcune sorprese rispetto a un anno fa: Bruxelles sale al secondo posto (217%) seguita dal Lussemburgo (186), mentre scendono Amburgo (183%) e Vienna (150%).
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