In vista delle elezioni europee dei prossimi 8 e 9 giugno, il Consiglio Generale di Confcommercio, riunito in seduta permanente e formato da circa 70 presidenti in rappresentanza delle 700 mila imprese associate, dei territori e delle federazioni del sistema confederale, incontrerà tra lunedì 13 e martedì 14 maggio i rappresentanti dei principali partiti con l’obiettivo di proseguire e rafforzare il dialogo con le forze politiche e ascoltare le proposte, i programmi, le idee dei partiti che si candidano a formare il nuovo Parlamento europeo. In occasione di questi incontri, Confcommercio ha elaborato un documento dal titolo “Per un’Europa competitiva e sostenibile – L’agenda del Terziario” con le richieste e le proposte per sostenere la crescita delle imprese. Le prossime elezioni europee – è la premessa dell’associazione – costituiranno “un importante momento democratico che consentirà alle Istituzioni dell`Ue di rafforzare l`impegno per accrescere l`autonomia strategica e la competitività dell`economia europea a livello globale”.
Secondo Confcommercio “occorre rafforzare la resilienza economica e migliorare l`accesso delle imprese europee ai mercati globali, ridurre le dipendenze critiche e limitare gli ostacoli normativi per favorire una crescita duratura e sostenibile”. Competitività e sostenibilità rappresentano, dunque, “i fattori essenziali per la stabilità politica, economica e sociale di tutti i Paesi membri dell`Unione”.
Il quadro geopolitico ed economico, nonché le tensioni concorrenziali, secondo l’associazione guidata da Carlo Sangalli, influenzano inevitabilmente le scelte strategiche che l`Ue è chiamata a compiere. Numerose sono, infatti, le importanti sfide che si prospettano già nel breve e medio periodo: transizione digitale, decarbonizzazione, sicurezza comune, allargamento dell`Unione. A tal fine “occorrerà, innanzitutto, sostenere e sviluppare il mercato unico attraverso una reale visione comune dell`Unione che sia in grado di ricomporne le frammentazioni e di esprimerne il potenziale di sviluppo. Una recente ricerca del Parlamento Europeo stima, infatti, che una maggiore integrazione nel prossimo decennio aumenterebbe di 2.800 miliardi di euro il valore dell`economia dell`Unione (+17%)”.
Un primo passo da compiere, secondo Confcommercio, riguarda la riforma della governance dell`Unione; la legislatura 2024-2029 sarà fondamentale per discutere sull`adozione di un processo decisionale più efficace e inclusivo, soprattutto in vista di un possibile allargamento dell`Ue. Estendere il ricorso a un sistema di voto a maggioranza qualificata in tale sede potrebbe contribuire ad evitare eventuali situazioni di impasse.
Risulta, inoltre, indispensabile, da un lato, l`integrazione del mercato dei capitali al fine di attrarre gli investimenti privati, il completamento dell`Unione bancaria e l`armonizzazione dei sistemi fiscali; dall`altro, l`istituzione di un bilancio comune “potenziato” permanente con adeguate capacità di debito e fiscale per il finanziamento di ingenti investimenti in beni pubblici europei.
Occorre, poi, un programma straordinario di investimenti comuni al fine di recuperare il ritardo accumulato rispetto a Stati Uniti e Cina, nonché di ridurre la dipendenza dal resto del mondo. Affinché l`Unione recuperi sul fronte della competitività, e quindi della crescita, è necessario ridurre sensibilmente il differenziale di produttività rispetto alle altre economie.
Solamente in questo modo sarà possibile, oltretutto, sterilizzare almeno in parte gli effetti dell`”inverno demografico”.
Con riferimento alla tecnologia più innovativa, l`Ia, per ridurre il divario esistente tra Europa e Paesi come Cina e Stati Uniti nell`utilizzo di tale tecnologia, occorrerà adottare una strategia che, oltre al quadro normativo, tenga conto anche dello sviluppo tecnologico e promuova l`innovazione e la competitività.
Un`attenzione particolare, a giudizio di Confcommercio, andrà dedicata alle reti infrastrutturali transeuropee essenziali per un mercato interno sempre più integrato, per la coesione economico-sociale e per consentire all`intera collettività di beneficiare dei vantaggi derivanti dalla creazione di uno spazio senza frontiere interne.
Sul fronte del mercato dell`energia, la crescente dipendenza dalle importazioni, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, i rischi per la sicurezza nei paesi produttori e di transito, i lenti progressi nell`efficientamento energetico, nonché una completa integrazione e interconnessione nei mercati energetici rappresentano le sfide che l`Ue potrà affrontare solamente attraverso una politica comune.
L`Unione dovrà, inoltre, essere in grado di coniugare gli obiettivi ambientali con le ragioni di una transizione ecologica economicamente e socialmente sostenibile. La transizione verde del sistema produttivo sarà possibile, infatti, solo se tutte le imprese saranno coinvolte attivamente.
L`avvento dell`economia digitale ha obbligato gli Stati a confrontarsi con un`elevata mobilità del capitale e con un crescente numero di transazioni transfrontaliere. Tuttavia, il sistema di regole fiscali non è stato in grado di intercettare in modo soddisfacente e, dunque, sottoporre a tassazione i redditi prodotti dalle grandi multinazionali. Andranno, di conseguenza, individuate una serie di misure in grado di garantire una tassazione non distorsiva.
Al fine di aumentarne l`efficacia, la politica di coesione dovrà risultare maggiormente agganciata a quella per la competitività attraverso un nuovo approccio focalizzato sul territorio e mantenere un certo grado di flessibilità nella rimodulazione e nell`utilizzo dei fondi.
Risulta, inoltre, oltremodo necessario rafforzare l`impegno per un efficiente sostegno alle imprese del terziario di mercato, soprattutto alle mpmi. Sarà fondamentale garantire un ambiente favorevole alla creazione e allo sviluppo delle imprese in un mercato unico sempre più integrato, attraverso regole orientate sia ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità, che alla ricerca di un equo bilanciamento tra concorrenza e coesione territoriale e sociale.
Sul fronte strettamente regolatorio, occorrerà dare piena attuazione ai principi dello Small Business Act – che andrebbe integrato con un piano di azione dedicato all`imprenditoria femminile – affinché le mpmi siano messe nelle condizioni di sfruttare appieno il loro potenziale di innovazione e di crescita.
Occorre puntare, poi, su misure volte a semplificare l`accesso al credito e al mercato dei capitali da parte delle mpmi.
Con riferimento alla politica commerciale e in considerazione del numero ancora troppo ridotto delle mpmi che internazionalizzano in maniera strutturata, auspichiamo un rafforzamento del supporto alle imprese affinché il processo di internazionalizzazione risulti più inclusivo e meno gravoso in termini di costi e burocrazia.
Servirà, poi, accompagnare le mpmi del terziario di mercato nella transizione digitale prevedendo un loro maggiore coinvolgimento nei percorsi di collaborazione tra il mondo universitario e della ricerca e quello imprenditoriale.
Infine, le competenze: Affinché un sistema possa ulteriormente svilupparsi è necessario, infine, fornire nuova linfa. In questa ottica risulta, dunque, prioritario investire nel capitale umano e favorire l`imprenditorialità di giovani e donne.
e.m.