Sono 10 le offerte pervenute per l`acquisizione degli stabilimenti ex Ilva. Lo riferiscono i commissari straordinari di Acciaierie d`Italia e Ilva, ricordando che la scadenza per le offerte era stata prorogata da fine dicembre al 10 gennaio.
Tra le offerte ricevute, tre sono per tutti i complessi aziendali: cordata Baku Steel Company + Azerbaijan Investment Company, Bedrock Industries Management e Jindal Steel International.
Sono sette le offerte di cordate italiane interessate a singoli asset: cordata Car Segnaletica Stradale + Monge & C. + Trans Isole, Eusider, cordata Eusider + Marcegaglia Steel + Profilmec, I.M.C., Marcegaglia Steel, cordata Marcegaglia Steel + Sideralba e Vitali.
“Sebbene il termine stabilito non sia da considerarsi perentorio, eventuali proposte che dovessero pervenire successivamente saranno valutate esclusivamente qualora presentino condizioni particolarmente favorevoli per la procedura in corso”, spiegano i commissari che si riservano un periodo di tempo congruo per esaminare attentamente tutte le proposte ricevute, con particolare riguardo agli aspetti occupazionali, alla decarbonizzazione e all`entità degli investimenti, al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile degli impianti e la massima tutela del lavoratori coinvolti.
Soddisfatto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “La partecipazione così significativa di grandi attori internazionali conferma che siamo sulla strada giusta per il rilancio della siderurgia italiana. Questa è la fase decisiva. Responsabilità, coesione e unità di intenti”.
Meno entusiasmo da parte dei sindacati, che avrebbero preferito innanzitutto essere informati in maniera più istituzionale. “In un passaggio così delicato come la presentazione delle offerte per l’acquisizione degli stabilimenti di Acciaierie d`Italia, la comunicazione deve avvenire non a mezzo stampa ma attraverso il confronto nelle sedi istituzionali, a partire da Palazzo Chigi, con il sindacato e l`azienda”, dichiara la Fiom-Cgil. “Troviamo assolutamente inopportune le comunicazioni a mezzo stampa di chi ha la responsabilità di governare e di confrontarsi con la rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Per la federazione dei metalmeccanici della Cgil, “considerati la strategicità dell`ex Ilva e gli accordi in essere, i presupposti sono la presenza in equity dello Stato, la garanzia del mantenimento dell`occupazione, gli investimenti necessari all`utilizzo degli impianti e alla transizione ecologica per la tutela della sicurezza e della salute ambientale”.
Cautela da parte della Fim-Cisl. “Sulla chiusura dei termini delle offerte per l`acquisto degli stabilimenti dell`ex Ilva è importante ribadire che questa volta bisogna dare un quadro normativo certo e duraturo”, afferma il segretario nazionale della Fim Cisl, responsabile della siderurgia, Valerio D`Alò.
“Sicuramente si tratta di un primo passo in avanti verso quella che potrà essere l`autonomia dell`impresa – osserva – ma che, rispetto al passato, va governata con regole certe. Ci vorrà una sorveglianza forte da parte dello Stato, perché non sono investimenti che prevedono poche risorse e soprattutto non prevedono pochi anni. E soprattutto devono rispondere alle necessità ambientali di usare le migliori tecnologie possibili per la produzione d’acciaio, senza trascurare l’aspetto occupazionale”.