Il documento con le proposte della Federmeccanica per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici sarà pronto entro fine mese. Lo ha confermato il direttore generale Roberto Santarelli nel corso della presentazione della 122esima indagine trimestrale dell’associazione delle imprese metalmeccaniche. La piattaforma di Fim e Uilm arriverà entro giugno, spiega Santarelli, mentre con la Fiom ci sono problemi oggettivi dovuti alla mancata firma del contratto del 2009. Santerelli ha poi ribadito quanto già contenuto nella bozza di documento presentata nei giorni scorsi attraverso un comunicato stampa della Federmeccanica, ossia che l’obiettivo delle imprese rimane quello di chiudere con un contratto unitario, nonostante ci sia la consapevolezza che la situazione è complicata. Decisiva sarà, a suo avviso, la scelta della Fiom “che ha la chiave in mano”. Se infatti la Fiom “continuerà a non voler riconoscere il contratto del 2009 e a insistere sulla validità del contratto del 2008, allora continueremo a stare su due piani diversi e non comunicanti”, ha commentato il direttore generale di Federmeccanica. Questa “non sarebbe una situazione utile per nessuno, perché comporta delle difficoltà anche per le imprese”. Il tempo stringe ed è rimasto “un mese e mezzo ancora per capire se si riuscirà a trovare una soluzione”. L’importante però è che il contratto di lavoro abbia “una missione da facilitatore”, spiega Santarelli, ossia contribuisca all’incremento produttivo. Il nuovo contratto, infatti, dovrà essere in grado di aumentare la produttività e la competitività delle imprese, altrimenti sarà “inutile rinnovarlo”. “Il mondo è cambiato” e non è possibile continuare con “approcci antichi”, ha detto ancora Santarelli.
Il vicepresidente di Federmeccanica, Roberto Maglione, è intervenuto ribadendo che “serve responsabilità” soprattutto da parte delle tre sigle sindacali che sono molto divise in questo periodo storico. Sta a loro trovare dei punti in comune, dice il vicepresidente, e “una via d’uscita potrebbe essere quella di parlare della rappresentanza” partendo sicuramente “dall’accordo di categoria del 2009, ma anche dall’accordo del 28 giugno 2011 firmato da tutte e tre le sigle sindacali”. Questo, a suo avviso, potrebbe riportare al tavolo la Fiom. Certo, dice Santarelli, se non ci fosse il tentativo da parte dei sindacati di superare le divisioni, allora sarebbe inutile portare il tema della rappresentanza al tavolo con la Federmeccanica. (FRN)