Per il 5 novembre i sindacati dei metalmeccanici hanno proclamato uno sciopero nazionale. “La trattativa per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici è cominciata 11 mesi fa con una piattaforma approvata da oltre il 90% dei metalmeccanici. Una piattaforma che tiene conto del fatto che molte aziende non hanno rispettato il contratto precedente, che prevedeva, tra l`altro, l`allargamento della contrattazione di secondo livello e le 24 ore di formazione nell`orario di lavoro. Questi impegni non sono stati attuati, non è stata redistribuita la ricchezza. Non è stato riconosciuto il valore del lavoro”. Ad affermarlo è la leader della Fiom, Francesca Re David.
La posizione di Federmeccanica sul blocco dei salari “è molto precedente alla pandemia Covid-19, già all’inizio della trattativa era stata questa la loro posizione e ieri al tavolo l’hanno esplicitata in maniera conclusiva e definitiva. Pe noi è inaccettabile: i metalmeccanici hanno scioperato per mettere in sicurezza il Paese e le aziende, hanno vissuto e stanno vivendo mesi di cassa integrazione e ora vivono il rischio dei licenziamenti. Hanno dunque il diritto di vedersi rinnovato il contratto nazionale per il salario, per i diritti, per l`occupazione”, ha aggiunto.
“Noi vogliamo il contratto e protestiamo per riaverlo, per poi ritornare a trattare. Il nostro obiettivo è ridistribuire la ricchezza a tutti i lavoratori e uscire dalla stagnazione.
Avvieremo, dopo il blocco della trattativa da parte di Federmeccanica, una grande fase di assemblee con due ore di sciopero per coinvolgere tutte le lavoratrici e i lavoratori. Il 5 novembre, ad un anno esatto dall’avvio delle trattativa, ci sarà uno sciopero nazionale di tutta la categoria”, ha concluso.
TN