Nell`incontro di ieri con il Governo sulla delega fiscale si è registrato “l`ennesimo strappo” con il sindacato “sia per il metodo che per il merito”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, dal palco del XIX congresso confederale.
“Non siamo d`accordo né sulla riduzione delle aliquote perché va a favorire i redditi più alti né sulla flat tax che è fuori dalla dimensione della progressività prevista dalla nostra Costituzione – ha detto – questi interventi prefigurano una riduzione delle risorse destinate alla scuola e alla sanità.
Inoltre, nelle linee illustrate dal Governo, non è prevista la riduzione di 5 punti del cuneo contributivo per far crescere dei salari né la restituzione del fiscal drag per la loro tutela dall`inflazione. Il giudizio è negativo anche sul merito delle singole proposte contenute nella legge delega. Chiediamo che il Governo ritiri la delega fiscale per avviare un confronto di merito con le organizzazioni sindacali sulle scelte, perché non è più accettabile che le entrate fiscali si reggano di fatto sul lavoro dipendente e pensionati”.
Per questo il leader della Cgil propone a Cisl e Uil di avviare una mobilitazione unitaria nei territori e nei luoghi di lavoro a sostegno delle proposte unitarie.
“Caro Luigi e caro Pierpaolo – ha detto Landini dal palco congressuale – per noi è il momento di mobilitarci. Facciamolo insieme. Organizziamo già nei prossimi giorni una campagna straordinaria di assemblee nei luoghi di lavoro e sul territorio aperte a tutti i lavoratori, ai pensionati, ai giovani, ai cittadini, alle associazioni per discutere e sostenere le nostre proposte su fisco, sanità, previdenza, salario e rinnovo dei contratti, politiche industriali e ambientali, superamento della precarietà”.
tn