Alla ripresa delle attività lavorative, in uno scenario economico che migliora troppo lentamente e contrassegnato ancora da larghe aree di disoccupazione e utilizzo degli ammortizzatori sociali, la Fismic Confsal ritiene che si renda necessario chiudere al più presto il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici per dare un segnale di fiducia al Paese.
Pur impegnati nella fase preparatoria delle elezioni primarie, strumento democratico con il quale verrà eletto il nuovo gruppo dirigente dell’Organizzazione, resta forte, per la Fismic Confsal, la preoccupazione per un rinnovo del contratto nazionale che “langue” mentre potrebbe essere velocemente concluso.
“La lunga trattativa ha portato ad una sostanziale intesa tra le parti su tutta la normativa del contratto – afferma il segretario generale Fismic Di Maulo – con innovazioni importanti che riguardano il welfare previdenziale ed assistenziale, la formazione professionale e la classificazione professionale dei lavoratori. Su questi temi si potrebbe già firmare un accordo mentre resta ancora aperta la discussione sugli incrementi della retribuzione. Su questo serve uno sforzo ed uno slancio positivo da entrambe le parti. Si potrebbe ipotizzare che l’incremento della retribuzione parta da luglio 2017 determinato dall’indice IPCA e questo incremento deve essere destinato a tutti i lavoratori. La stessa cosa potrebbe avvenire nel luglio 2018, si determinerebbero quindi degli incrementi retributivi annuali destinati a tutti i lavoratori e questo potrebbe essere facilitato dal periodo di bassa inflazione che stiamo vivendo, con riscontri economici sopportabili per le aziende. Questo lascerebbe degli spazi economici più importanti alla contrattazione aziendale, dove potrebbe essere redistribuita la ricchezza derivante dagli incrementi di produttività. Una conclusione di questo genere contribuirebbe in maniera significativa alla crescita dell’economia del Paese soprattutto se accompagnata dalla decontribuzione degli aumenti della retribuzione legati alla produttività anche per gli anni 2017-2018, come speriamo che lo stesso governo preveda”.