“Ci batteremo con tutti gli strumenti sindacali utili, a partire dallo sciopero di 4 ore proclamato da Cgil, Cisl e Uil, affinché il parlamento ponga fine a una stagione di accanimento contro chi è impegnato a offrire servizi di pubblica utilità”. È quanto afferma la Fp Cgil riguardo la legge di stabilità in una nota congiunta di Cecilia Taranto, segretaria nazionale del sindacato, e Massimo Cozza, numero uno della Fp Cgil Medici. “La riduzione del finanziamento al servizio sanitario nazionale c’è e vale 1,1 miliardi di euro (540 milioni nel 2015, 610 dal 2016), si legge nella nota. È contenuta, al netto di auspicabili modifiche del testo definitivo, nel comma 21 dell’art.11. Di questo importo, 800 milioni di euro vengono recuperati dalla retribuzione accessoria dei lavoratori della sanità, prima congelata fino al 31-12-2013, adesso fino al 2014, ma con la novità della decurtazione permanente a partire dal 2015. Si tratta di un vero e proprio taglio lineare che colpisce tutto il pubblico impiego e in primo luogo i medici e gli operatori del servizio sanitario nazionale. Negli ospedali e nei servizi territoriali i cittadini non si curano da soli”. La manovra per i sindacati rappresenta uno schiaffo che si aggiunge a quelli ricevuti con il blocco dei contratti, il congelamento della retribuzione individuale anche per il prossimo anno, l’inasprimento del blocco del turn over, la mancanza di risorse per i precari e l’allontanamento della liquidazione con il diritto posticipato, anche di 4 anni, dal momento in cui si lascia per maturazione dei requisiti. “Ma è soprattutto un fatto che smentisce le rassicurazioni del presidente del consiglio Enrico Letta e di autorevoli esponenti del governo”.
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