“E’ auspicabile che il decreto legislativo all’esame delle Camere sappia ordinare i cambiamenti resi possibili dalle innovazioni in una cornice di garanzie che impediscano forme ingiustificate e invasive di controllo, nel rispetto della delega e dei vincoli della legislazione europea”.
Lo ha detto il presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, nella Relazione 2014 tenuta alla Camera dei Deputati, riferendosi alle polemiche sulle novità previste nel Jobs Act in materia di controllo a distanza sui lavoratori attraverso strumenti tecnologici.
“Nei rapporti di lavoro – ha spiegato Soro – il crescente ricorso alle tecnologie nell’organizzazione aziendale, i diffusi sistemi di geolocalizzazione e telecamere intelligenti hanno sfumato la linea – un tempo netta – tra vita privata e lavorativa. Un più profondo monitoraggio di impianti e strumenti non deve tradursi in una indebita profilazione delle persone che lavorano. Occorre sempre di più coniugare l’esigenza di efficienza delle imprese con la tutela dei diritti”, ha concluso il garante.
Alla luce del monito arrivato da Antonello Soro, il ministero del Lavoro ha ribadito che, per i controlli a distanza “si adegua la disciplina vigente alle innovazioni tecnologiche, nel rispetto delle indicazioni del Garante della Privacy”.
Le norme sugli impianti audiovisivi e gli altri strumenti di controllo, “contenute nello schema di decreto legislativo in materia di semplificazioni attualmente all`esame delle competenti commissioni parlamentari, adeguano la disciplina oggi vigente, risalente al 1970, alle innovazioni da allora intervenute, rispettando le indicazioni che il Garante dellaPrivacy ha fornito negli ultimi anni, in particolare con le linee guida del 2007 sull`utilizzo della posta elettronica e di internet”.
Il ministero ribadisce che, “per quanto riguarda gli strumenti che vengono assegnati al lavoratore per rendere la prestazione lavorativa (quali cellulari, tablet e pc) non si autorizza nessun controllo a distanza, ma si chiariscono semplicemente le modalità e i limiti per l`utilizzo di questi strumenti e dei dati raccolti attraverso di essi”.