Il progetto di finanziaria 2004 verrà presentata giovedì in un clima di profonda incertezza sulla capacità del governo a conciliare i promessi alleggerimenti fiscali con conti pubblici fortemente deficitari e un’economia che stenta a decollare.
A due giorni dall’atteso appuntamento, un crollo dei consumi delle famiglie, sceso ad agosto del 2,7%, fa inoltre temere che dopo Germania e Italia anche la Francia entri in recessione al terzo trimestre, chiudendo il 2003 con un deficit pubblico al 4% del pil per una crescita che rischia di non superare lo 0,5%.
Un’altra doccia fredda per il governo è venuta dai conti previdenziali che rischiano di sprofondare in rosso nel 2004 per 13 miliardi di euro dopo un buco valutato a 8,9 miliardi nel 2003 a causa delle spese mediche schizzate a 10,6 mld. Altro rompicapo per Parigi è il forte indebitamento che nel 2004 raggiungerà i 1000 miliardi – 2000 se si aggiungono anche i debiti delle aziende pubbliche e gli impegni fuori bilancio – pari al 64% del pil.
Per il 2004, Parigi punta a riportare il disavanzo pubblico “lievemente al di sotto del 3,7%” dopo il 4% del 2003, come ha dichiarato oggi il ministro dell’economia e delle finanze Francis Mer. A patto però che la crescita viaggi l’anno prossimo all’1,7%. Quanto all’obiettivo di tornare a un disavanzo al di sotto 3% del pil, il primo ministro Jean-Pierre Raffarin lo ha promesso per il bilancio 2005, anche se Mer ha avvertito che l’economia francese non sopporterebbe un calo troppo brusco del deficit e che un taglio dello 0,5% sarebbe quello ragionevole.
Secondo le ultime indiscrezioni, la finanziaria confermerà una riduzione dell’imposta sul reddito del 3% per rilanciare i consumi e quindi l’economia per un costo di circa 1,7 miliardi di cui beneficia però solo la metà dei francesi. Con questo taglio, l’alleggerimento arriverà al 10% in 3 anni, cioè a un terzo del 30% su 5 anni promesso dal presidente Jacques Chirac.
Il governo aumenterà anche la prime sur l’emploi, una specie di sussidio all’occupazione, per fare un gesto verso i redditi più bassi, cioè quelli che non pagano l’Irpef francese. La finanziaria prevede anche alcuni alleggerimenti fiscali per le aziende. L’intero “pacchetto” di misure dovrebbe costare attorno ai 4 miliardi di euro.
Parigi conta di ridurre il suo indebitamento con alcune privatizzazioni o cessione di partecipazioni in aziende già privatizzate, non appena le condizioni di mercato lo permetteranno. Il governo pensa anche di aumentare la tassa sul gasolio per auto per poter far confluire 800 milioni di euro nell’azienda di infrastrutture ferroviaria che è deficitaria.
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