Nella serata di martedì 27 gennaio, i sindacati dei metalmeccanici – Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil – hanno incontrato a Roma i tre Commissari dell’Ilva: Piero Gnudi, Corrado Carruba ed Enrico Laghi. E questa è già una notizia. Perché si è trattato del primo incontro diretto fra le segreterie nazionali dei sindacati confederali di categoria e gli uomini cui sono attualmente affidate le sorti della maggiore azienda siderurgica del nostro Paese.
Perché tre commissari? Fino al dicembre dell’anno scorso ce n’era uno solo, Piero Gnudi, nominato dal governo Renzi, che aveva preso il posto precedentemente occupato da Enrico Bondi. In entrambi i casi, si trattava di Commissari straordinari, il cui incarico era finalizzato alla realizzazione dell’Aia. Cioè della Autorizzazione integrata ambientale che imponeva all’azienda di ricostruire un rapporto non inquinante con il territorio tarantino.
La gestione del commissariamento straordinario era però entrata in crisi a causa delle complesse vicende finanziarie dell’Ilva la cui proprietà, e cioè la famiglia Riva, era stata oggetto delle attenzioni della legge, ovvero delle Procure di Taranto e di Milano, che avevano portato al sequestro di ingenti capitali, determinando una sostanziale impossibilità di portare avanti anche solo la gestione ordinaria dell’azienda; figuriarsi di una complessa opera di risanamento.
Ai primi di gennaio, il Governo ha quindi emesso il decreto legislativo n. 1/2015 la cui principale novità è stata quella di consentire la messa in amministrazione straordinaria non solo, come già previsto dalle nostre leggi, per aziende fallite da un punto di vista finanziario, ma anche per imprese ritenute di interesse stretegico nazionale. In sostanza, è stato esteso il campo di applicazione della legge Marzano che prevede appunto che le aziende poste in amministrazione straordinaria perché fallite vengano affidate a tre commissari. E questo è, appunto, ciò che è stato disposto per l’Ilva.
Ciò chiarito, va detto che l’incontro di ieri non ha dato molto di più del fatto di essere avvenuto. Tuttavia va rilevato che la Fiom ha dichiarato di ritenere “utile” l’incontro stesso, poiché “ha consentito un avvio corretto delle relazioni con i nuovi commissari”, nonché un confronto “su tutti i temi che riguardano la situazione dello stabilimento” tarantino.
L’aspetto relativamente più concreto dell’incontro sta nel fatto che i commissari, per usare ancora le parole del comunicato Fiom, hanno dichiarato la loro disponibilità a “dare continuità ai contratti di solidarietà” attualmente in essere.
Il nuovo segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, dopo aver ricordato che fino al 28 febbraio c’è copertura per i contratti di solidarietà in base a un precedente accordo, ha sottolineato la “necessità” di costruire un nuovo accordo che confermi “l’utilizzo dello strumento della solidarietà”.
F.L.