Per gli italiani, soprattutto quelli più poveri o almeno meno ricchi, questa legge finanziaria non è piacevole, tutt’altro. Ma da un governo di destra non c’era da aspettarsi di meglio, quindi si tira a campare fino a quando si può. Ma politicamente parlando, chi ne esce con le ossa a pezzi è il vicepremier nonché ministro delle infrastrutture Matteo Salvini. Nelle ultime settimane e mesi aveva promesso mari e monti, condoni fiscali, condoni edilizi, riforma delle pensioni, ponte sullo stretto e varie altre ideuzze impraticabili: non ha ottenuto niente di tutto questo, il “suo” ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, non ha sentito ragioni. Soldi non ce ne sono, quindi aspetta tempi migliori, caso mai arrivassero, cosa peraltro molto improbabile. Oltretutto, semmai non bastasse, la premier ha messo il veto su eventuali emendamenti dei partiti della maggioranza quando si tratterà di discutere e votare la manovra di bilancio in Parlamento. In parole poverissime, o mangiate questa minestra oppure saltate dalla finestra. Ma al momento non sembra che la Lega e Forza Italia (anch’essa delusa alla manovra) intendano far saltare il banco, quindi voteranno la legge finanziaria zitti e buoni. A meno che da qui a dicembre non succeda qualcosa al momento imprevedibile.
Ma questo atteggiamento della premier, che a prima vista può apparire di grande forza e determinazione, in realtà nasconde una debolezza politica e personale rilevante: non era stata lei negli anni scorsi a promettere meno tasse, meno accise, più soldi in tasca agli italiani e via discorrendo? Sì, proprio lei: che però vista la situazione economica, interna e internazionale, viste le due guerre in corso, ha dovuto far finta di essere un’altra persona: responsabile, saggia e addirittura europeista, quando l’Europa era sempre stata l’avversaria da battere (o da abbattere). Adesso invece avanti con l’Europa, e magari con la stessa Ursula von der Leyen, certamente non amata in passato dalla destra italiana, a cominciare proprio da Giorgia Meloni.
Aggiungiamoci la guerriglia che le fa il leader leghista, il quale non perde giorno per farle sentire il suo peso, sperando così di guadagnare voti in vista delle elezioni europee del giugno prossimo. Aggiungiamoci pure il suo sottosegretario Vittorio Sgarbi accusato di farsi pagare le consulenze mentre la sua figura istituzionale non lo consentirebbe. E infine ecco il suo (ex) compagno Andrea Giambruno che si è dimostrato una sorta di maschio arrogante e maleducato, uscito ovunque su televisioni e social dopo i fuorionda di Striscia la notizia di Antonio Ricci, che secondo lei avrebbe ottenuto il via libera dai nuovi proprietari di Mediaset (anche se Marina Berlusconi e pure Piersilvio hanno smentito), con la complicità di Forza Italia, per capire che la situazione politica della premier non è confortevole. Infatti lei ne soffre e non lo nasconde. Tanto che non ha partecipato al raduno del suo partito con la seguente motivazione: “Anche io sono un essere umano…”.
Ma purtroppo chi fa politica, per di più ai massimi livelli, non può permettersi di essere umano, deve resistere e stare sulla breccia malgrado tutto quello che le accade intorno. E a proposito del suo ex compagno col quale è stata insieme dieci anni, come diceva la mia bisnonna: “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”.
Riccardo Barenghi