Il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, invita ad essere prudenti e a non dare per conclusa la battaglia sulla approvazione della legge sull’equo compenso: “Non solo – spiega in una nota – perché in queste ultime settimane non pochi hanno tentato di stravolgere le norme, sollecitando modifiche significative (ed è questo che ha imposto di mantenere il riserbo) ma anche perché c’è il dovere di non alimentare illusioni”.
“Queste norme – prosegue – sono certamente molto importanti, soprattutto se collegate con la Carta di Firenze. Ma se non ci sarà quella collaborazione, fin qui mancata, da parte dei colleghi a vario titolo garantiti nelle redazioni le norme rimarranno solo la testimonianza della possibilità di moralizzazione in un mondo che è diventato terreno di scorrerie”. “Il problema – aggiunge – non è rilasciare dichiarazioni o organizzare manifestazioni (importanti, ma che finiscono arrotolando le bandiere), ma trasmettere agli Ordini regionali, che sapranno fare il loro dovere, le segnalazioni sulle violazioni della Carta di Firenze e di quella che sarà la legge sull’equo compenso”. “Fino ad oggi – dice ancora – nè singoli nè organismi di rappresentanza, che pur godono di tutele di legge, hanno segnalato quei comportamenti indecenti che violano la Carta di Firenze, in vigore dal 1 gennaio 2012”. “Ma le redazioni – conclude – continuano ad avvalersi di colleghi prepensionati che a volte fanno perfino lavoro di desk e i colleghi precari continuano ad essere retribuiti con pochi euro, come ha recentemente denunciato una ricerca di Errori di stampa: per mille euro non basta il lavoro di un mese, ma occorrono 40 giorni. Una vergogna”. (LF)