Il Tribunale di Larino ha dichiarato l’illegittimità del distacco di manodopera disposto dallo stabilimento Sevel di Atessa (Chieti) presso la Fiat di Termoli.
La decisione è del giudice del lavoro Aldo Aceto che, in merito al ricorso di alcuni lavoratori, ha deciso la non legittimità dell’utilizzo di unita lavorative molisane dipendenti dell’impianto abruzzese in quello automobilistico termolese. La vicenda risale all’agosto del 2009 quando i dirigenti dello stabilimento di Atessa, per un periodo di circa sette mesi, mandarono in distacco nella fabbrica automobilistica della città circa 200 lavoratori tutti provenienti dal bacino bassomolisano.
Gli operai, interessati a restare a lavorare in Fiat a Termoli evitando il rientro dopo qualche mese nell’azienda di Atessa, si sono rivolti agli avvocati dello studio legale Di Pardo e Iacovino con l’obiettivo di poter continuare lavorare in via definitiva in fabbrica in città. Il ricorso giudiziario presentato dai legali dei lavoratori è stato accolto dal Tribunale del Lavoro di Larino che ha stabilito il diritto del lavoratore ad essere assunto a tempo indeterminato dalla Fiat di Termoli, nello svolgimento delle diverse e superiori mansioni rispetto a quelle precedentemente svolte in Sevel, nonché al pagamento delle differenze retributive. Nel contempo ha sottolineato che l’operazione effettuata dalla Sevel di spedire per alcuni mesi gli operai a Termoli non era legittima. (LF)
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