Nei primi 5 mesi del 2013 il ricorso alla cassa integrazione in Emilia-Romagna è stato pari a 33 milioni di ore tra ordinaria e straordinaria. Ai dati diffusi dall’Inps vanno aggiunti 8.000 accordi di cassa integrazione in deroga per circa 14 milioni di ore, di cui solo 5.000 sono stati sbloccati con l’ultima delibera della Regione. Per le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil “il rischio di un’esplosione della tensione sociale è evidente”.
I tre sindacati hanno puntato il dito contro il governo per il ritardo sul riconoscimento degli ammortizzatori in deroga: “Con gli ultimi decreti del governo Monti alla Regione Emilia-Romagna – hanno spiegato – sono stati riconosciuti 37 milioni, appena sufficienti per coprire, non per tutti, il periodo gennaio- aprile 2013, mentre non è ancora operativo il Dl 54/2013 che dovrebbe garantire per per la nostra regione 30/35 milioni”.
Ma “del tanto reclamizzato miliardo messo a disposizione – hanno aggiunto – in realtà si sta scoprendo che, per ragioni contabili e per dispositivi ereditati dal governo precedente, le risorse sono la metà. A questo dobbiamo aggiungere che il Dl 74/2012, con il quale si dichiarava la messa a disposizione di risorse per l’Emilia-Romagna pari a 70 milioni per ammortizzatori legati agli effetti prodotti dal sisma, non è ancora stato finanziato”.
A cinque anni dall’inizio della crisi, hanno concluso Cgil, Cils e Uil “c’è un problema di tenuta sociale che necessita di una risposta immediata”.