Con la flessione dell’1,3% il fatturato raggiunge la 22esima diminuzione tendenziale. Lo rileva l’Istat, che continua a rilevare ribassi nel confronto annuo. La contrazione è tutta dovuta alla negativa performance del mercato nazionale. Il calo segnato rispetto a settembre è infatti sintesi di una diminuzione dell’1,2% sul mercato interno e di un lieve rialzo, dello 0,2%, su quello estero, mentre la flessione annua è frutto di un ribasso del 3,8% sul territorio nazionale, bilanciato da un aumento del 4% registrato fuori confine. Guardando ai diversi settori il giro d’affari sale su base mensile per i beni di consumo (+2,2%) e per quelli intermedi (+0,3%), invece scende per i beni strumentali (-4,8%) e per l’energia (-2,9%). In particolare, in termini tendenziali, i ricavi mettono a segno la crescita piu’ forte nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+9,6%), al contrario la diminuzione peggiore riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-14,2%). In generale, ricorda l’Istat, sull’andamento del fatturato incide l’inflazione e a ottobre i prezzi sono scesi, una dinamica che si e’ riversata inevitabilmente sul giro d’affari.
Per gli ordinativi totali, invece, si registra una flessione congiunturale del 2,5%, sintesi di un calo del 6,0% degli ordinativi esteri e un incremento dello 0,3% di quelli interni.
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