A gennaio i prezzi alla produzione dell’industria hanno registrato una flessione congiunturale del 7,5% e una crescita tendenziale dell’11,1%, in netto rallentamento rispetto al mese precedente (+31,7%). Lo rileva l’Istat.
“La flessione congiunturale di eccezionale entità e la netta decelerazione della crescita tendenziale dei prezzi alla produzione dell’industria – che si riporta sui livelli dell’estate 2021 – sono soprattutto dovute ai forti ribassi sul mercato interno dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas, favorevolmente condizionati dal crollo del prezzo del gas naturale”, spiega l’Istat.
Nel dettaglio, sul mercato interno i prezzi sono scesi del 9,9% su base mensile e cresciuti dell’11,6% su anno (era +39,2% a dicembre 2022). Al netto del comparto energetico, invece, i prezzi hanno mostrato una dinamica congiunturale positiva (+0,5%), per quanto contenuta, e sono cresciuti del 9,8% in termini tendenziali.
Sul mercato estero si rileva un lieve incremento congiunturale (+0,6%), mentre su base annua, i prezzi crescono dell’8,4%.
A gennaio si sono registrati incrementi tendenziali per tutti i settori manifatturieri, a esclusione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,1% area euro); i più marcati riguardano prodotti chimici (+14,8% mercato interno, +15,2% area euro, +16,6% area non euro), industria del legno, della carta e stampa (+12,3% mercato interno, +16,2% area euro, +15,5% area non euro), articoli in gomma e materie plastiche (+16,1% mercato interno, +13,2% area euro, +12,3% area non euro), computer, prodotti di elettronica e ottica (+16,1% area non euro) e industrie alimentari bevande e tabacco (+15,2% mercato interno, +13,1% area euro, +14,0% area non euro).
A gennaio, infine, i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” sono saliti dello 0,4% su base mensile e del 5,3% su base annua. Anche i prezzi di “Strade e Ferrovie” sono cresciuti dello 0,4% su base mensile e registrano un incremento tendenziale del 6%.
tn