Secondo i dati Inps, nel 2015 il numero medio dei lavoratori dipendenti del settore privato è aumentato dell’1,4%, salendo a 11 milioni e 900 mila (nel 2014 erano 11 milioni e 740 mila).
In particolare, nel 2015 il numero medio di lavoratori dipendenti con un orario di lavoro a tempo pieno è il 73,2% di poco inferiore all’anno precedente (74,1%).
La principale forma di lavoro a tempo parziale è il part-time orizzontale che ha raggiunto la cifra di 2.839.131 lavoratori medi con un incremento rispetto all’anno precedente pari al 4,5%.
Molto più bassi sono i livelli del part-time verticale con 146.178 lavoratori medi nel 2015 e del part-time di tipo misto (orizzontale e verticale) con 207.892 lavoratori medi, questa ultima forma di lavoro a tempo parziale presenta incrementi percentuali più consistenti rispetto all’anno precedente (+9,3%).
Nel 2015 è prevalente la componente degli operai, che con 7.934.949 lavoratori rappresenta il 54,9% del totale contro il 37,7% degli impiegati, il 3,1% degli apprendisti e quadri e lo 0,8% dei dirigenti.
Nel 2015 la maggior parte dei lavoratori dipendenti lavora nel settore manifatturiero per un totale di 3.714.808 lavoratori (25,7%). Seguono i settori del commercio (15,2%) e noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (10,3%). Per quanto riguarda le retribuzioni medie il settore delle attività finanziarie e assicurative è quello con il valore più elevato (46.643 euro).
La retribuzione media annua, pari a 21.341 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età che per genere. In particolare, aumenta al crescere dell’età, almeno fino alla classe 55-59, ed è costantemente più alta per il genere maschile (24.653 euro contro 16.828 euro per le femmine).
Il differenziale retributivo per età è strettamente connesso alla presenza di lavoro stagionale o a termine che pesa soprattutto nelle classi di età più giovani.
Rispetto alla media complessiva di giornate retribuite, nel 2015 pari a 240, si riscontrano valori molto bassi tra i lavoratori sotto i 20 anni (81 giornate) e nella classe 20-24 anni (170 giornate). Il differenziale retributivo per genere, invece, sembra più correlato con una maggiore presenza di lavoro part-time tra le femmine. Le lavoratrici che nel 2015 hanno avuto almeno un rapporto di lavoro part-time è pari a 2.986.528, quasi il doppio rispetto ai maschi (1.589.934).
Rispetto alla tipologia contrattuale, il numero di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato è di 11.704.757 lavoratori (81% sul totale), con una retribuzione media annua di euro 24.166 e 264 giornate medie retribuite. Quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (32,1%) lavora nelle regioni del Nord-Ovest. Segue il Nord-Est con il 23,3%; il Centro (20,9%), il Sud (16,6%), le Isole (7,0%) e solo lo 0,1% lavora all’estero.
Mettendo in relazione il territorio con la tipologia contrattuale, il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato è pari a 10.215.781 (85,7% l’incidenza sul totale) con punta massima nel Nord-Ovest (87,1%); per il tempo determinato la maggiore incidenza percentuale sul totale si raggiunge nel Sud e nelle Isole rispettivamente con il 13,5% e 13,7% (rispetto a una incidenza percentuale per il territorio nazionale pari al 12,7%); mentre per lo stagionale la maggiore incidenza percentuale sul totale è nel Nord-Est con il 2,8% (territorio nazionale 1,6%).
Nel 2015 il numero medio di lavoratori dipendenti in somministrazione del settore privato è stato pari a 275.100 (+16,3% rispetto al 2014).
Il numero di lavoratori dipendenti in somministrazione del settore privato con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 599.821 (16,1% in più rispetto al 2014), con una retribuzione media di 8.200 euro e una media di 114 giornate retribuite.