Durante i mesi gennaio- settembre 2015, le assunzioni nelle Marche sono aumentate del 5,4% rispetto al 2014 ma la maggior parte dei contratti sono a termine. Allo stesso modo, le cessazioni di lavoro sono state 95.476 con la creazione di un saldo positivo “assunzioni – cessazioni” pari a 12.865 posti di lavoro. Il risultato è che si inizia a lavorare più di quanto si smetta ma non per i contratti di lavoro a tempo indeterminato: le cessazioni, infatti, superano le assunzioni di 1.283 unità.
“La maggior parte dei neo assunti – sottolinea Novella Lodolini, Ires Marche – ha un contratto a termine (68,7%), il 25,7% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato e solo il 5,6% come apprendista. Alcune assunzioni – prosegue Lodolini – sono state effettuate beneficiando dell’esonero contributivo istituito con la legge 190 del 2014. In particolare, su 27.834 assunzioni a tempo indeterminato, 16.438 (59,1%) hanno avuto luogo sfruttando l’esonero contributivo. Di queste, per 6.083 si è trattato di una trasformazione in tempo indeterminato di contratti a termine”.
Rispetto all’andamento del paese la situazione delle Marche è negativa in quanto le assunzioni complessive sono inferiori rispetto alla media riscontrata in Italia che si attesta all’8,7%. Inoltre, sono inferiori anche le assunzioni a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni che in Italia raggiungono il 32,5 % mentre nelle marche solo il 25,7 % mentre, aumenta l’incidenza delle assunzioni a termine sul totale delle assunzioni (68,7% Marche, 64,9% centro Italia, 63,9% Italia).
“Purtroppo, si conferma il fatto che nelle Marche la crescita occupazionale va più a rilento rispetto alle altre regioni- dichiara segretario regionale Cgil Marche, Giuseppe Santarelli – .Il saldo negativo sui tempi indeterminati mette in evidenza l’incremento della precarietà con l’aumento dei contratti a termine e dei voucher e conferma i dati dei giorni scorsi sulla crescita della Cig. Tutto questo è un chiaro segnale che il nostro sistema produttivo deve orientarsi maggiormente verso ricerca e innovazione”.