Segnali positivi per il mercato del lavoro. Nel primo trimestre 2015 continua a crescere il numero di occupati su base annua (+133 mila unità, 0,6%). Ad aprile gli occupati aumentano di 159 mila unità rispetto al mese precedente (+0,7%), tornando ai livelli registrati a fine 2012. Bisogna invece tornare a sette anni fa, ossia all’aprile del 2008, per trovare un incremento su base mensile più elevato (+170mila in un mese). E’ la stima provvisoria dell’Istat. Rispetto ad aprile 2014, l’occupazione è in aumento dell’1,2% (+261 mila) e il tasso di occupazione di 0,7 punti.
Secondo i tecnici dell’Istat è “presto per capire se è l’effetto del Jobs Act”. Il tasso di occupazione, pari al 56,1%, cresce nell’ultimo mese di 0,4 punti percentuali.
Ad aprile 2015 il numero di occupati aumenta rispetto a marzo sia per la componente maschile (+0,6%) sia per quella femminile (+0,9%). Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,8%, cresce di 0,3 punti percentuali, mentre quello femminile, pari al 47,6%, cresce di 0,4 punti.
Nel primo trimestre 2015 il tasso di disoccupazione, cresciuto ininterrottamente dal terzo trimestre del 2011, scende al 13% (-0,6 punti percentuali in confronto a un anno prima).
La riduzione riguarda sia gli uomini sia le donne, interessa il Nord (-0,4 punti) e soprattutto il Mezzogiorno (-1,2 punti), ma i divari territoriali restano elevati (con valori dell’indicatore del 9,0% e 20,5% rispettivamente). Nelle regioni del Centro, invece, il tasso sale al 12,1% (+0,1 punti).
Sempre nel primo trimestre 2015, dopo quattordici trimestri di crescita, diminuisce il numero di persone in cerca di occupazione (-4,2%, 145 mila unità in meno in un anno). La riduzione interessa sia gli uomini sia le donne, riguarda le regioni del Nord e del Mezzogiorno, gli ex-occupati e le persone in cerca di prima occupazione. Il 57,1% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (era 58,7% nel primo trimestre 2014).
La disoccupazione diminuisce nell’ultimo mese sia tra gli uomini (-1%) sia tra le donne (-1,6%). Lo stesso andamento si osserva per i tassi di disoccupazione: per quello maschile, pari all’11,9%, si registra un calo di 0,2 punti percentuali; per quello femminile, pari al 12,9%, il calo è pari a 0,3 punti.
Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni mostra nell’ultimo mese un calo dello 0,7% (-104 mila). Il tasso di inattività diminuisce di 0,3 punti percentuali, attestandosi al 35,8%, lo stesso valore di settembre 2014, il livello più basso dal 2004. Su base annua gli inattivi diminuiscono del 2,3% (-328 mila) e il tasso di inattività di 0,7 punti
Nella classe di età 18-29 anni il numero dei disoccupati scende a 1 milione 193 mila (-7,1%, -91 mila unità), il 15,9% del totale dei giovani di questa fascia di età (7 milioni 499 mila unità). Il tasso di disoccupazione dei 18-29enni scende al 32,0%, 1,6 punti percentuali in meno rispetto a un anno prima.
Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni scende, nel primo trimestre del 2015, al 44,9% (era il 46,2% nel primo trimestre 2014). Secondo l’Istat, nelle regioni del Mezzogiorno i giovani 15-24enni in cerca di lavoro rappresentano il 57,6% delle forze lavoro (somma di occupati e disoccupati) della stessa classe di età, con una riduzione di 4 punti percentuali.
Il numero di giovani disoccupati mostra un lieve calo su base mensile (-8 mila, pari a -1,3%). L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari all’11% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza diminuisce nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali.
Rispetto ad aprile 2014, si osserva un aumento del numero di giovani occupati (+4,1%, pari a +37 mila), a fronte di un calo che interessa sia i disoccupati (-5,5%, pari a -38 mila) sia gli inattivi (-0,7%, pari a -32 mila).
Nella classe di età tra 15 e 24 anni il numero di disoccupati è di 689 mila unità (-54 mila unità rispetto al primo trimestre 2014). Un giovane su dieci è in cerca di lavoro: l’incidenza dei disoccupati 15-24enni sulla popolazione in questa fascia di età (5 milioni 953 mila unità) scende all’11,6% (era il 12,4% un anno prima); nel Mezzogiorno i 15-24enni in cerca di impiego sono 316 mila, il 13,4% della rispettiva popolazione.
Continua a crescere, nel primo trimestre del 2015, il numero dei dipendenti con contratto a termine. Secondo l’Istat, per il quarto trimestre consecutivo, prosegue l’incremento dei dipendenti a termine (+3,5%, 72 mila unità su base annua).
La crescita interessa soprattutto gli uomini, è più forte nel Nord, ed è concentrata nell’industria in senso stretto e nel terziario. L’incidenza dei dipendenti a termine sul totale degli occupati sale al 9,7% (era 9,4% un anno prima).