Non poteva andare peggio la “prova del fuoco” di Christine Lagarde con i mercati. Altri avevano retoricamente evocato “il giorno del Giudizio” per la presidente Bce, chiamata a mostrare la risposta dell`istituzione all`emergenza. Il giudizio è stato un impietoso e generalizzato tracollo. Contesto in cui si è verificato anche un collasso su Borsa e titoli di Stato di una Italia che era già in affanno, in quanto Paese più colpito (secondo i dati ufficiali) dalla pandemia e che molti, adesso, attribuiscono a alcune parole incaute della stessa presidente.
Lagarde ha infatti messo del suo a complicare parecchio il quadro, quando si è lasciata sfuggire frasi che sembravano sconfessare uno strumento chiave della Bce contro le tensioni di mercato (lo scudo antispread). Salvo poi precipitarsi qualche ora dopo a correggere il tiro con una intervista riparatrice (resta da vedere se basterà).
Ma procedendo con ordine: Lagarde si è presentata alla conferenza stampa pos Consiglio direttivo semivuota, tra le numerose assenze di giornalisti e gli spazi minimi prudenziali per evitare contagi da coronavirus, meno sorridente del solito e visibilmente preoccupata.
Già alle prima battute, pochi minuti prima, si era capito che la reazione dei mercati alle misure varato dalla Bce era negativa. Non che Francoforte non si sia mossa, anzi ha approntato quello che ha definito “un ampio pacchetto di misure monetarie” in riposta alla pandemia.
Innanzitutto liquidità supplementari, precisando che al momento “non ravvede segni materiali di penuria”.
Verranno erogate una serie di finanziamenti ultra agevolati ponte (Ltro) alle banche, concessi a tassi negativi equivalenti a quelli del tasso di riferimento sui depositi (-0,50%). In pratica la Bce pagherà le banche per prendere a prestito, posto che i fondi andranno impegnati nell`economia reale a beneficio del credito alle imprese medie e piccole.
La Bce ha poi temporaneamente rafforzato il suo programma di acquisti di titoli, il quantitative easing, per un ammontare complessivo da 120 miliardi di euro da qui a fine anno, che significa circa 13 miliardi di euro di acquisti mensili in più a partire da aprile. Questa espansione vedrà un “forte contributo” di acquisti di titoli del settore privato.
Invece non ha modificato i livelli dei tassi di interesse di riferimento in essere: zero si rifinanziamenti principali, 0,25% sulle operazione marginali e meno 0,50% sui depositi. E questo mancato taglio dei tassi diversi hanno visto un elemento di possibile delusione dei mercati. In realtà c`e poco da tagliare tassi a zero. La Bce avrebbe potuto ridurre ulteriormente il già negativo tasso sui depositi, ma sarebbe stato solo un provvedimento che avrebbe eroso redditività alle banche.
Un primo aspetto che potrebbe aver deluso le aspettative è nella portata dell`aumento del Qe. Da 20 ad appena 33-35 miliardi di euro al mese, laddove prima del direttorio erano circolate ipotesi che parlavano di un raddoppio se non di un aumento a 50 miliardi di euro al mese. Il rischio, avvertivano gli analisti, era quello di mettere in campo misure che non sarebbero sate lette come sufficienti, peggiorando il quadro allarmistico, come poi è avvenuto.
Lagarde ha più volte giustificato le scelte fatte, spiegando che nessuno si può attendere che sia la Bce a fare da prima linea in riposta ala crisi, che questo spetta ai governi e che si attende che lo facciano all`Eurgruppo di lunedì. Perché le misure che hanno finora messo in campo tutte assieme equivalgono ad un misero 0,25% del Pil dell`area euro.
Ma poi è arrivato il vero scivolone sull`Italia. Sulla crisi da coronavirus “ci saremo usando tutta la flessibilità, ma non siamo qui per chiudere gli spread”, ha avvertito Lagarde. “Questa non è la funzione né la mission della Bce, ci sono altri strumenti e altri attori per interventi su questi aspetti”.
Apriti Cielo. Questa presa di posizione, in riposta a una domanda, da parte di chi presiede l`istutuzione che ha in mano il più potente strumento di intervento contro gli spread, l`Omt – mai attivato e che presuppone un programma di correzione del Paese con la Troika, ma è pur sempre uno strumento della Bce e che è stato fondamentale per sperare l`eurocrisi – è stata devastante. La presidente della Bce è sembrata sconfessare uno de più importanti “Bazooka” in suo possesso.
La reazione sul mercato dei titoli di Stato italiani è stata drammatica. Si è scatenata una pioggia di vendite mentre le Borse crollavano e in un tempo relativamente breve il tasso retributivo dei Btp a 10 anni – che su queste emissioni si muove nella direzione specularmente opposta al prezzo – ha subito una impennata brutale, chiudendo in rialzo di 66 punti base all’1,89%.
Per trovare livelli analoghi bisogna risalire all’agosto dello scorso anno, quando la crisi di governo aveva portato a forti aumenti dei tassi. Questo, a fronte di tassi sui Bund relativamente poco mossi, ha fatto ampliare enormemente il differenziale rispetto alle emissioni della Germania, lo spread che ha chiuso con un balzo a sua volta a 262 punti base.
Intanto Milano registrava il peggior tracollo della sua storia, un meno 16,92% mentre il panico dilagava ovunque. Francoforte meno 12,24%, Londra meno 10,87%, Parigi meno 12,28%. A picco ance Wall Street con crolli di circa il 10% e a quel punto è dovuta intervenire la Federal Reserve – ulteriore smacco per la Bce – che ha annunciato iniezioni di liquidità da 1.500 miliardi di dollari in sole tre sedute. Ma nemmeno questo ha risolto granché, visto che nel pomeriggio il Dow Jones continua a tracollare dell’8% e il Nasdaq cade del 7,31%.
Poi è arrivata una rapida correzione del tiro, con un intervista di Lagarde Cnbc che tuttavia la rende visibile solo agli abbonati. Allora la Bce ne ha riportato i concetti chiave con una sequenza di messaggi via Twitter, tra cui uno che precisa sullo spread: “Sono piamente impegnata ad evitare qualsiasi frammentazione in un momento difficile dell`area euro. Gli spread elevati inficiano la trasmissione della politica monetaria”, ha detto.
Prima però, sempre in conferenza stampa, sosteneva che “ai mercati serve tempo per analizzare e apprezzare le nostre decisioni”. Forse invece è invece la Bce che potrebbe analizzare ulteriormente il quadro. In particolare un aspetto che sembra alla base dell`approccio scelto oggi: il fatto che si reputi lo shock da coronavirus “grave” ma “riteniamo, speriamo temporaneo” perché “se tutti prenderanno le misure necessarie – ha detto ancora la presidente – l’economia segnerà un rimbalzo”, per quanto incerto nella tempitisica.
Tutti sperano che la crisi da coronavirus sia momentanea. Ma ci sono già milioni di italiani chiusi in casa (magari coi figli) e altri Paesi potrebbero seguire con misure di contenimento analoghe. La brutalità dei comportamenti dei mercati in queste sedute e il bilancio di contagi e decessi che continua a salire sono elementi che si spera richiamino a tutti a non sottovalutare in nessun modo la portata della crisi.
TN