Il G7 lavoro e occupazione “si pone all’incrocio di cambiamenti epocali, economici e politici.
Dai grandi della Terra ci attendiamo visioni, strategie per la crescita e sviluppo che assicurino una vera cooperazione. Ci aspettiamo parole chiare sui temi della libertà e della pace, anche un riconoscimento esplicito sul ruolo e sulla funzione delle parti sociali. Riconoscere il valore del lavoro, la centralità della persona, la necessità di far avanzare diritti e tutele”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del Labour7 in corso a Cagliari.
Sulla manovra economica “ci aspettiamo che il governo convochi le parti sociali”, ha proseguito Sbarra. “Stiamo sollecitando un tavolo di dialogo che affronti due grandi priorità: i contenuti del piano strutturale di bilancio per capire qualità investimenti, riforme, crescita e occupazione si mettono in campo; poi la preparazione della legge di stabilità”.
La manovra, ha aggiunto, “deve corrispondere a due grandi priorità: un forte sostengo alla crescita e allo sviluppo rilanciando investimenti pubblici e privati nella politica industriale, nel sistema delle infrastrutture e del terziario avanzato. Poi lo sblocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. In una parola far crescere il Paese alzando la produttività e fare innovazione redistribuendola su salari e retribuzioni. Inoltre, proroga delle misure in scadenza al 31 dicembre. Penso al taglio del cuneo contributivo da rendere strutturale, all’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, una forte risposta al ceto medio attraverso il taglio delle tasse e la piena indicizzazione delle pensioni; sanità e far continuare la detassazione del secondo livello aiutando il rinnovo dei contratti pubblici e privati”.
Sui temi della previdenza, ulteriore terreno di scontro con l’esecutivo, “il governo farebbe bene ad allestire una tavolo di confronto complessivo” perché “non possiamo inseguire le uscite ferragostane o maturate sotto l’ombrellone”. Secondo Sbarra, infatti, va convocato “subito” un tavolo al ministero del Lavoro o a Palazzo Chigi per parlare della piattaforma unitaria del sindacato. Le priorità sono pensione di garanzia per i giovani, sostegno alla previdenza complementare, flessibilità in uscita. I 41 anni per noi è sono una misura importante, ma bisogna declinarla a prescindere dall’età e senza ulteriori vincoli. E poi bisogna separare assistenza e previdenza. Bisogna fare chiarezza sui costi della previdenza”. In merito all’ipotesi di allungare a 70 anni l’età pensionate nel pubblico impiego, il numero uno della Cisl ha aggiunto: “Siamo pronti a discutere nel merito, ma non obbligando e rendendo volontaria la scelta se rimanere oppure no e senza penalizzazione e vincoli ulteriori”.