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Landini, il Cnel ha snaturato il suo ruolo. Manovra, non vado alla passerella di palazzo Chigi. E per il 18 annuncia l’assemblea che deciderà la mobilitazione

Tommaso Nutarelli
Ottobre13/ 2023

Salario minimo e incontro con il governo. Sono questi i due temi al centro della conferenza stampa convocata dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo il documento licenziato ieri dal Cnel che nega la necessità di introdurre una soglia minima oraria nel nostro paese, e in vista del tavolo con l’esecutivo sulla legge di bilancio, al quale Landini non andrà perché il governo ha “invitato 17 associazioni”. Una passerella più che un vero confronto.

Quanto al salario minimo, “noi siamo in presenza di uno snaturamento del ruolo del Cnel. Invece di avanzare orientamenti e valutazioni, chi oggi lo presiede ha scelto di farne la terza camera, attribuendogli un ruolo politico”, ha detto il numero uno del sindacato di Corso d’Italia. “Brunetta – ha proseguito Landini – fa perdere autorevolezza al Cnel e ne pone in discussione la sua funzione costituzionale”. E non sono mancante parole dure nei confronti del governo, reo per Landini di non assumersi le proprie responsabilità decidendo sulla retribuzione minima legale, ma subappaltando invece questo ruolo al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.

“L’intero documento – ha detto Landini – è impostato sull’idea che il salario minimo non serva. Un inizio di consiliatura di questo tipo non fa ben sperare, e mi domando quale futuro avrà questo organismo”. Il riferimento è all’esito del voto dell’assemblea del Cnel sul documento che ha visto 39 consigliere favorevoli su 64. Un esito che, afferma Landini, spacca l’assemblea del Cnel con una maggioranza non qualificata.

“Chi ha preceduto il presidente Brunetta – sostiene il leader della Cgil – non è mai arrivato a far votare a maggioranza, ma ha sempre cercato soluzioni condivise. Si potevano offrire più strade per non spaccare il Cnel e lasciare al governo la responsabilità di scegliere. Il documento ha un posizionamento politico ben chiaro. Inoltre ci sono già proposte di legge sul salario minimo depositate in parlamento, e durante altre consiliature il Cnel ha sempre avuto premura di accertarsene per evitare sovrapposizioni, su qualsiasi tema”.

Per la Cgil salario minimo e contrattazione non sono in contrasto, anzi: Landini ha sottolineato la necessità di una legislazione di supporto, non solo in tema di retribuzione, ma anche per riconoscere il pieno ruolo delle parti sociali che maggiormente tutelano i lavoratori e sono firmatari dei contratti attraverso una legge sulla rappresentanza. A tal proposito, ha ricordato il ricorso presentato dalla Cgil e da altre associazioni dopo che ne è stata ridotta la rappresentanza nel consiglio del Cnel, dando spazio a organizzazioni “con una dubbia capacità rappresentativa”.

Sul confronto con il governo, Landini rispolvera la lettera dello scorso 28 agosto alla premier Meloni, nella quale chiedeva che l’esecutivo avviasse un vero confronto con le organizzazioni maggiormente rappresentative: lettera che è rimasta senza risposta, osserva. Infatti, il metodo messo in campo dal governo Meloni non cambia: “Ci hanno chiamati per l’esposizione del disegno di legge di bilancio. Non parlano di confronto – precisa Landini – ma di esposizione. Questa logica è la stessa che ha portato alla composizione del Cnel, usata come terza camera. Stanno delegittimando le parti sociali”.

In merito ai contenuti della prossima finanziaria, Landini parla di “un disegno più complessivo che ci sembra pericoloso per il nostro paese, perché la manovra che stanno mettendo in campo e il Def non fanno crescere il nostro paese. Non c’è – ha aggiunto – una ripresa degli investimenti, il governo ha la visione miope di chi pensa semplicemente a questioni elettorali, non a come si risolvono i problemi. E ha paura di confrontarsi con le parti sociali, che sono quelle che hanno tenuto in piedi questo paese. Che piaccia o no, noi rappresentiamo quelli che le tasse le pagano e in questi anni l’han tenuto in piedi e lo stanno tenendo in piedi”.

Infine, il leader della Cgil annuncia che per il prossimo 18 ottobre è stata convocata l’assemblea generale della confederazione, “per prendere le decisioni necessarie per proseguire la mobilitazione. Abbiamo intenzione -ha aggiunto -di fare questa discussione assieme alle altre organizzazioni sindacali, perché pensiamo sia necessario cambiare i contenuti della manovra, ma anche per non accettare una logica che sta cambiando i contenuti previsti dalla Costituzione”.

Tommaso Nutarelli

Tommaso Nutarelli

Giornalista de Il diario del lavoro.