Ancora novità per i lavoratori precoci. La nuova formulazione di un emendamento dei relatori al decreto legge milleproroghe prevede, infatti, che le penalità non siano applicate se l’anzianità contributiva derivi da prestazione effettiva di lavoro includendo non solo i periodi di astensione obbligatoria (maternità e militare), ma anche infortunio, malattia e cassa integrazione ordinaria.
Arrivano però, rispetto a un primo testo, anche paletti temporali: potranno andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica senza avere penalizzazioni i lavoratori precoci che hanno maturato “il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017”. Scadenza che nelle intenzioni iniziali del governo, riferiscono fonti parlamentari, sarebbe dovuta essere assai più vicina: l’ipotesi più caldeggiata sarebbe stata il 2013.
Novità infine anche sul fronte dei cosiddetti “esodati”: potranno accedere al trattamento previdenziale non solo i lavoratori che hanno accettato di lasciare un’azienda in crisi con la prospettiva di andare in pensione “in ragione di accordi individuali”, ma anche quanti lo hanno scelto “in applicazione di accordi collettivi di incentivo all’esodo stipulati da organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale”. (LF)
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