Sostenere che per aumentare i salari la strada passa da “contratti di produttività in ogni impresa, addizionali al contratto nazionale”, come fa il presidente di Confindustria Carlo Bonomi “è una cosa per noi non accettabile, perché in un paese fatto di tante Pmi dove la contrattazione non c’è, se non sono i contratti nazionali” a portare aumenti delle buste paga “vuol dire accettare la riduzione dei salari”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini nell’intervento conclusivo all’Assemblea organizzativa del sindacato.
Più in generale “a me ha colpito molto l’intervista del presidente della Confindustria, oggi sul Corriere della sera soprattutto un punto. Lui parla di ‘riformismo competitivo’. Mi sono chiesto: ma stanno assieme le parole? Perché per me le riforme non devono essere competitive ma giuste, redistributive, competitive per chi? Anzi, oggi il problema è che non è che manca la competizione, ma anzi che ce n’è troppa tra le persone”.
E.G.
