La ripresa economica fa appena capolino. Se ne parla molto, qualche segnale si fa più vistoso, ma per il momento è difficile affermare che l’economia è ripartita. Perché ciò accada serve di più, serve soprattutto che l’industria ritrovi fiducia in se stessa, che investire non sia solo un atto di coraggio, ma la conseguenza di un ragionamento preciso, matematico, che assicuri un ritorno dei capitali investiti. Perché ciò accada servirebbe certamente una vera politica industriale, ma anche l’allentamento di una serie di vincoli che rendono difficile il lavoro industriale. Servirebbe certamente un costo del lavoro più basso senza per questo umiliare i salari, un legame più forte tra la dinamica retributiva e le performances produttive, un mercato del lavoro più libero, flessibile, soprattutto più inclusivo.
Per individuare i percorsi secondo i quali cercare di realizzare almeno in parte questi obiettivi Federmeccanica e Il diario del lavoro in partnership hanno svolto un processo di riflessione che si è realizzato nei mesi scorsi attraverso tre diverse sessioni di lavoro prima a Vicenza, poi a Torino, infine a Roma. Con l’intervento di economisti e giuslavoristi di chiara fama, ma soprattutto con il contributo di capi del personale di aziende metalmeccaniche e di imprenditori del settore sono stati esaminati tutti i diversi campi di un possibile intervento. Ne è uscito un lungo e dettagliato documento che, appunto su questi temi di discussione ha indicato le richieste del mondo industriale, le vie che, a detta degli esperti e dei protagonisti della realtà industriale, potrebbero portare a una realtà produttiva diversa.
Moltissimi i temi trattati. Flessibilità retributiva, orario di lavoro, malattia e permessi, flessibilità e tutele sociali, licenziamenti individuali a collettivi, mansioni e controlli, apprendistato, tempo determinato e somministrazione, periodo di prova, part time, staffetta generazionale, appalti. Un documento generale che rappresenta al momento la possibile mappa degli interventi da realizzare e che questa mattina è presentato al ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel corso di un incontro organizzato sempre da Federmeccanica e da Il diario del lavoro presso la sede di Assolombarda. In documentazione il testo del documento.