Sei miliardi e mezzo incassati solo nel 2011 dall’evasione contributiva; e molti di più ne potrebbero entrare nelle casse dello Stato con una guerra totale al lavoro nero. Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ne parla in un’intervista a ‘Il Messaggerò. “Giustamente siamo tutti concentrati sull’evasione fiscale. Ma c’è un tema – osserva – che è un po’ meno all’attenzione generale, quello del lavoro sommerso. Un fenomeno che è una follia dal punto di vista sociale, perché riguarda una quantità enorme di persone che io ho definito nuovi schiavi; ma anche una specie di tesoro nascosto per le casse dello Stato. Un tesoro che può valere 35-40 miliardi l’anno”. Per il calcolo Mastrapasqua spiega: “L’Istat stima che i lavoratori in nero siano più o meno 3,7 milioni. Ognuno di loro può generare circa 10 mila euro di contributi, che attualmente non vengono versati. Non è un numero a caso: noi, su 100mila lavoratori emersi lo scorso anno, abbiamo accertato contributi per 1 miliardo, facendo la divisione si ottengono appunto i 10 mila euro. E ipotizzando di ricavare una somma del genere da tutti i lavoratori in nero quantificati dall’istituto di statistica, arriviamo a 37 miliardi. E’ questo l’ordine di grandezza”. (LF)
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