La prospettiva sempre più concreta di un governo a guida Monti allenta la pressione sull’Italia, con Piazza Affari che imbocca con decisione la via del rialzo e tassi e spread dei Btp in forte ridimensionamento dai picchi record di ieri.
La borsa di Milano, partita con ribassi superiori all’1%, ha invertito rotta raggiungendo guadagni del 3%, per poi assestarsi su un +1,5%, mentre sul mercato dei titoli di Stato lo spread del Btp decennale rispetto al Bund si è ridotto fin sotto i 520 punti base e il rendimento è sceso sotto la soglia critica del 7% (al 6,95%). A raffreddare il clima è stato in buona parte anche il deciso interventismo della Bce che ha messo mano, in via preventiva, a massicci acquisti di titoli di Stato italiani in vista del test dell’asta Bot a un anno. Il Tesoro ha piazzato tutti i cinque miliardi di Bot programmati, anche se ha dovuto offrire un rendimento record. Il tasso medio è volato a 6,087% dal 3,570% del mese scorso, raggiungendo i massimi dall’introduzione dell’euro.
Guardando alle serie storiche, il tasso Bot a un anno ha raggiunto il livello più alto da 14 anni, dal settembre 1997. Ma la domanda è stata ottima con una richiesta che ha sfiorato i 10 miliardi. (LF)
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