Partecipare o non partecipare? Il dubbio, amletico, nasce dalla proposta avanzata dal ministro Carlo Calenda ai lavoratori dell’ex Alcoa: ai quali, una volta compiuto l’iter di cessione dell’azienda di Portovesme alla svizzera Sider Alloys, andrebbe il 5 per cento delle azioni della nuova società e un posto nel consiglio di sorveglianza della società stessa. Secondo alcuni, un passo verso una pratica, quella appunto della partecipazione dei lavoratori, che e’ ormai diffusa a livello europeo e che anche in Italia ha fatto qualche tentativo di concretizzarsi attraverso il disegno di legge 1051, presentato e in parte discusso al Senato nella scorsa legislatura.
Ma se la proposta di Calenda ha trovato l’immediata adesione della Cisl, che del resto ha fatto della partecipazione un cavallo di battaglia storico, molto più fredda, se non ostile, si e’ mostrata la Cgil. Susanna Camusso, pur non bocciando completamente l’ipotesi, ha avanzato molte perplessità: non si capisce di cosa si tratti, mancano i contorni e la definizione della proposta, anche dal punto di vista giuridico e’ tutto molto fumoso, ha osservato la leader Cgil. Sul fronte Fiom, poi, la bocciatura e’ netta. Rosario Rappa, della segreteria nazionale, ha accusato Calenda di confezionare ‘’leggi ad aziendam’’ e di fare, tra i lavoratori, figli e figliastri: ricordando che ci sono in Italia centinaia di lotte esemplari, ma che solo per Alcoa il ministro si e’ mosso in questo modo.
In effetti Alcoa, la cui crisi dura ormai da anni, e’ un caso abbastanza emblematico, proprio per la determinazione con cui i lavoratori non hanno mollato mai, nemmeno di un centimetro, malgrado le difficoltà estreme. Una determinazione che si e’ manifestata in molti modi: occupando per giorni e giorni, pericolosamente, le ‘’torri’’ dello stabilimento a molti metri d’altezza (ne abbiamo riferito a suo tempo sul Diario), sia dando origine a una insolita sit-com con protagonisti gli stessi lavoratori, (‘’Un posto Alcoa’’, ospitata da Gazebo, la trasmissione di Diego Bianchi su RaiTre), sia pungolando costantemente, attraverso Twitter, il ministro Calenda. Il quale, a sua volta, ha fatto di Alcoa una sua battaglia quasi personale, arrivando a passare al presidio dei lavoratori una giornata delle ultime festivita’ natalizie. Insomma, tra tutte le gravissime crisi aziendali italiane di questi anni, non ultima quella dell’Ilva, ancora sospesa, come molte altre, il caso Alcoa e’ diventato, volenti o nolenti, un po’ un simbolo. E, se passasse la proposta di Calenda sulla partecipazione, potrebbe esserlo a pieno titolo, passando alla storia come il primo caso concreto di azionariato ai lavoratori.
Per il momento l’assemblea dei lavoratori di Portovesme ha dato un primo via libera: ovvero, ha accettato di andare a “vedere le carte’’, dando mandato ai sindacati di approfondire le tecnicalita’ per la realizzazione del tutto, a partire dalla realizzazione di un uno statuto che inglobi un’eventuale associazione dei lavoratori cui andrebbe poi il pacchetto azionario, sodalizio però tutto ancora da costruire. Ma anche sull’esito dell’assemblea si sono registrate divisioni tra i sindacati, con la Cgil che parla di approvazione con riserva, e con la Cisl che, al contrario, applaude il via libera ottenuto. Ed e’ ancora la Cgil a evidenziare, in vista del prossimo incontro al Mise del 3 maggio, che la priorità non e’ l’azionariato, ma il piano industriale e il riavvio produttivo dello stabilimento. Insomma, tutto ancora da scrivere, questo capitolo sulla partecipazione. E chissa’ se si scriverà mai, stante che Calenda e’ ormai un ministro in uscita, e il nuovo governo, quale che sara’, potrebbe avere idee molto differenti in proposito. Su Alcoa, come sulle altre principali crisi industriali al momento bloccate, dall’Ilva all’Alitalia.
Resta, però, che proprio nel tanto sbandierato accordo sulle nuove relazioni industriali e la riforma dei contratti, firmato da Cgil, Cisl e Uil con la Confindustria all’inizio di marzo, un apposito capitolo parla proprio di partecipazione, specificando che “I cambiamenti economici, produttivi e tecnologici che stanno interessando il nostro sistema industriale e manifatturiero richiedono coinvolgimento e partecipazione e determinano una diversa relazione tra impresa e lavoratrici e lavoratori”, e sottolineando che “Confindustria e Cgil, Cisl, Uil considerano, altresì, un’opportunità la valorizzazione di forme di partecipazione nei processi di definizione degli indirizzi strategici dell’impresa”. Alcoa potrebbe, in futuro, rappresentare un pezzo di questa sperimentazione.
Contrattazione
Questa settimana, nel settore tessile, è stato siglato l’accordo integrativo tra i sindacati di categoria e Benetton con validità triennale. Il testo prevede l’introduzione della Banca Ore Etica, più tutta una serie di misure legate al rafforzamento delle relazioni industriali e l’incremento della parte economica. Nel pubblico impiego, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alle ipotesi di accordo dei rinnovi dei dipendenti della sanità e degli enti locali. Questo comporterà un aumento della busta paga di 85 euro medi mensili per entrambi i comparti. Nel comparto dei metalmeccanici, il Gruppo Leonardo è stato protagonista di due rinnovi. Il primo, siglato coi sindacati di categoria, riguarda l’introduzione dello smartworking, l’applicazione dell’articolo 4 della legge Fornero e il premio di risultato. Il secondo, sottoscritto con Federmanager, concerne il prepensionamento dei dirigenti. L’intesa coinvolgerà fino a un massimo di 65 dirigenti, che matureranno i requisiti per il pensionamento nell’arco dei 4 anni successivi alle uscite programmate nel biennio 2018-2019.
Interviste
Prosegue la serie di interviste del Diario del lavoro sulle relazioni tra il sindacato e le forze politiche dopo le elezioni del 4 marzo. Nunzia Penelope ha intervistato Michele Azzola, segretario generale della Cgil Roma e Lazio. Il sindacalista spiega che tra Cgil e Cinque Stelle ci sono alcuni punti di contatto, in particolare su lavoro e pensioni, e afferma: ‘’li ha votati un italiano su tre, e molti dei nostri iscritti, con loro dobbiamo confrontarci’’. Severo, invece, nei confronti del Pd: ‘’e’ stato piu’ vicino alle imprese che agli ultimi. E i diritti civili hanno meno appeal di quelli sociali’’.
Massimo Mascini ha intervistato il leader della Fim Cisl Marco Bentivogli. Il mondo cambia, deve cambiare anche il sindacato, afferma Bentivogli, che non è preoccupato per i nuovi equilibri politici, ma pensa che, proprio per combattere le tentazioni di disintermediazione, il sindacato debba stringere di piu’ il contatto con i lavoratori. Ma crede anche che occorra maggior rigore contro populismi e razzismi, quanto di più antitetico c’è rispetto ai valori del sindacato.
Analisi
Anche Giuliano Cazzola interviene nel dibattito aperto dal Diario del Lavoro con il ciclo di interviste sul tema dei rapporti tra il sindacato e le forze politiche dopo le elezioni del 4 marzo, commentando l’intervista della scorsa settimana ad Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil.
Maurizio Ricci fa il punto sugli effetti dell’introduzione dei robot nel mondo del lavoro. L’Ocse prevede che in Italia saranno a rischio 3 milioni di posti di lavoro. I lavoratori più colpiti saranno quelli a bassa qualifica e i giovani.
La nota
Fernando Liuzzi ha seguito gli sviluppi delle vicende di Alcoa e Ilva. Per la prima, il ministro dello Sviluppo Economica Carlo Calenda ha proposto che ai dipendenti dell’azienda di Portovesme venga conferita una quota del 5% nella proprietà della nuova SiderAlloys Italia e un posto nel Consiglio di sorveglianza. Sull’altro fronte, dopo l’incontro al Mise tra AM Investco e i sindacati di categoria, oltre al nodo dell’occupazione si è sommato quello della cosiddetta “discontinuità contrattuale”, ovvero delle conseguenze salariali e normative derivanti dal progetto di riassumere in AM Investco i lavoratori che dovrebbero essere prima licenziati da Ilva. Mentre ArcelorMittal ha annunciato un piano di dismissioni di alcuni suoi impianti in Europa, volto a ottenere l’assenso della Commissione Europea all’acquisizione di Ilva, è stato annunciato che il prossimo incontro slittera’ al 23 aprile.
Alessia Pontoriero ha seguito il convegno internazionale organizzato dal Centro Rossi Doria all’Università RomaTre, nel quale sono state analizzate le linee economiche che l’Italia dovrebbe intraprendere per crescere, e, sopratutto, per incidere sulla vita dei lavoratori e delle persone, per ridurre diseguaglianze e disagio.
Tommaso Nutarelli fa il punto con Massimo Battaglia segretario generale dell’Unsa, sull’offensiva giudiziaria messa in campo dal sindacato del pubblico impiego della Confsal contro i tempi troppo lunghi per l’ottenimento del Tfr da parte dei dipendenti pubblici. Ancora Nutarelli ha seguito il seminario “Modello contrattuale e rappresentatività. L’accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria: una svolta nelle relazioni industriali?” organizzato dall’Associazione Lavoro&Welfare presso la sede del Partito Democratico al Nazareno, al quale hanno partecipato rappresentanti delle parti sociali e della politica.
Il guardiano del faro
Marco Cianca, dopo la terza vittoria di Orban in Ungheria, pone in primo piano il tema dei diritti, dei doveri e dei bisogni. Impossibile fare una gerarchia di questi tre elementi, che dovrebbero essere amalgamati in un’unica essenza vitale dalla quale le democrazie dell’Europa, sempre più assoggettate a una spirale di paura, dovrebbero ripartire.
Diario della crisi
Nel comparto dell’auto, la Fiom-Cgil ha riferito che per la sede Fca di Mirafiori saranno previsti 7 giorni di Cig a maggio. Il sindacato parla di una “scia infinita di ammortizzatori sociali”. Nel turismo, continua la crisi Valtur. La chiusura dell’azienda potrebbe costare all’Italia 1 milione di turisti. La stima arriva dai dati relativi alle prenotazioni, che in solo 3 settimana sono salite del 108%. Il tribunale di Torino ha respinto il ricorso presentato, nel 2016, dai sei riders di Foodora, azienda tedesca di food delivery, che chiedevano un trattamento economico e delle garanzie come lavoratori dipendenti. Il Tribunale ha invece riconosciuto un rapporto di lavoro autonomo e non subordinato tra l’azienda e i fattorini. Dopo lo stato di agitazione, la Cgil di Roma e Lazio ha comunicato la firma dell’accordo da parte di Rear, cooperativa che opera all’interno dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il documento prevede l’adeguamento della paga oraria, a seconda del contratto collettivo di riferimento e la reintroduzione dell’art.18. Negli edili, Condotte Spa, terzo gruppo in Italia nel settore delle costruzioni, ha presentato al Tribunale di Roma la richiesta di concordato in bianco. A rischio 3mila lavoratori. Nel comparto elettrodomestici , l’incontro che si è tenuto al Mise tra Mediamarket e i sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs ha confermato la volontà da parte dell’azienda di chiudere i punti vendita di Grosseto e Milano Stazione Centrale, oltre a eliminare, dal 1° maggio, il bonus presenza e la maggiorazione economica del 90% prevista per il lavoro domenicale.
Documentazione
Questa settimana è possibile consultare i dati Istat relativi alla produzione industriale, al commercio al dettaglio e i conti economici nazionali per settore istituzionale. Sempre nella sezione è possibile visualizzare il testo presentato al Parlamento Europeo da Cgil, Cisl e Uil, la nota del Centro Studi di Confindustria sui dazi di Trump e i paper del convegno “Contrattazione collettiva, mercato del lavoro, produttività”. È inoltre presente l’analisi condotta dall’Ires sui bilanci delle Regioni, il secondo rapporto della Fillea-Cgil e della Fondazione di Vittorio “Costruzioni: fuori dal tunnel della crisi?” e la congiuntura di Confcommercio sul Pil mensile, ICC e prezzi.