Esistono ben 31 (trentuno!) contratti nazionali dei metalmeccanici, tutti diversi tra di loro, tutti firmati da associazioni d’imprese e da sindacati dei lavoratori. Non si sa con quale grado di rappresentatività della categoria, considerandone il numero. E questo è solo un esempio. Il Cnel, che per statuto raccoglie i contratti nazionali di lavoro (adesso anche quelli aziendali), ha contato nell’ultima rilevazione quasi 900 contratti nazionali. “Un’enormità” commenta Tiziano Treu, il presidente del Cnel. E Cesare Damiano, che della materia se ne intende essendo stato tra l’altro anche ministro del Lavoro, afferma che “siamo ormai in una situazione di disordine”. Molti di questi contratti sono stati perfezionati per creare azioni di dumping. Il gioco è scoperto: due associazioni, una d’imprenditori, un’altra di lavoratori, più o meno fasulle, nel senso che rappresentano pochi o nessuno, si mettono d’accordo per firmare un accordo che preveda minimi salariali più bassi, e poi applicano quel contratto.
Tutto regolare, nessuno può metterci bocca. Questi sono i classici contratti pirata, i più odiosi perché eludono regole etiche, che non dovrebbero essere negate, per guadagnare due lire senza incorrere nell’ira, e nella frusta, di un giudice. Ma ci sono anche contratti firmati solo per affermare o riaffermare la propria esistenza. Non è un caso che l’esplosione dei contratti sia avvenuta negli ultimi anni, con tutta probabilità proprio dopo il perfezionamento del Testo unico firmato da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil su contrattazione e rappresentanza. Quell’accordo infatti escludeva dal gioco della contrattazione, almeno quella di alto livello, tutte le associazioni e i sindacati di secondo o terzo rango: e questi hanno reagito facendosi il proprio contratto. Firmo, quindi esisto.
Insomma, una situazione difficile, che avvelena il mondo del lavoro, alla quale occorre ovviare. Il problema è come, con quali strumenti, con quali finalità. Anche perché gli obiettivi sono più d’uno. Non solo sfoltire il numero dei contratti, ma per esempio evitare che lavoratori che operano nello stesso sito, a contatto di gomito, magari facendo lavori uguali o quasi uguali, siano regolati da contratti differenti, che prevedono salari, orari, diritti diversi gli uni dagli altri. E’ il motivo per cui i sindacati degli edili stanno rivendicando l’applicazione di un solo contratto di cantiere, per evitare che in uno stesso cantiere, per il gioco degli appalti, si applichino una quantità incredibile di contratti differenti.
Per eliminare o almeno sfoltire il numero dei contratti potrebbero bastare le regole sulla rappresentatività, così come stabilito dal Testo unico di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. C’è da dire che quell’accordo firmato quattro anni fa non è mai stato applicato, per le enormi difficoltà burocratiche, ma non solo, incontrate nell’iter di attuazione. Quindi o si arriva a una legge o non si riesce ad avere regole valide per tutti. E considerando le nubi che si addensano sul nuovo Parlamento, è difficile dire se fare una certa legge sia affare semplice o no.
Ma c’è poi un altro problema, molto importante. Perché le leggi che hanno disposto la decontribuzione della parte di salario decisa in azienda, hanno anche stabilito che queste concessioni siano valide solo per chi applica il contratto più rappresentativo. Nozione quanto mai vaga, perché non esiste un’indicazione precisa, nonostante tutte le specifiche del ministero del Lavoro e dell’Ispettorato del lavoro, che su questo tema si è espresso più volte. Il legislatore si riferisce ai contratti sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative, ma resta il dubbio di chi abbia in mente riferendo questa nozione. Anche perché c’è da dire che i contratti vanno considerati certamente per i minimi salariali che dispongono, perché il salario è molto importante nel sinallagma del contratto.
Ma il contratto non si esaurisce con l’indicazione salariale, contiene una serie molto lunga di scambi per tutte le altre materie , al punto che la valutazione del contratto deve essere fatta sulla sua qualità generale, sui diversi aspetti che rappresenta e non solo per l’indicazione salariale. L’accordo tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria non entra nel merito, ma forse per avere un po’ di chiarezza sarebbe bene che le parti sociali, nella dizione più ampia e plurale possibile, per evitare esclusioni che darebbero luogo a rivendicazioni, specificassero questa dizione. Chiedere anche questa specifica al Cnel forse non sarebbe la cosa più saggia, considerando gli impegni che già sono stati chiesti a questo organismo.
Contrattazione
Questa settimana nel settore metalmeccanico è stato sottoscritto l’accordo integrativo in Manfrotto. Il testo pone enfasi sull’importanza delle relazioni sindacali e sulla responsabilità sociale dell’impresa. Inoltre pone al centro lo sviluppo sostenibile e il ruolo della partecipazione e della crescita professionale dei lavoratori. Nella grande distribuzione, è stato rinnovato il contratto integrativo di Bofrost Italia, che interessa 2.500 addetti. L’accordo, di durata quadriennale, prevede un impianto delle relazioni industriali in tre livelli, misure per il welfare aziendale e il work-life balance. Sulla parte economica, l’intesa conferma il premio di risultato dal 1° marzo 2018. Nel turismo, è stato rinnovato il contratto integrativo di Alpitour che interessa 700 lavoratori. L’intesa, di durata triennale, prevede un premio di risultato fino a 1.000 euro lordi, e l’applicazione dello smartworking inizialmente per i lavoratori con contratto subordinato a tempo indeterminato. Sul tema della formazione, una commissione paritetica esaminerà le esigenze formative. Nella logistica, il gruppo Foodora e i rappresentati dei dipendenti eletti in una Delegazione Speciale di Negoziazione hanno siglato un accordo per cui ogni paese in cui la piattaforma di consegna pasti a domicilio è attiva dovrà eleggere un rappresentante dei lavoratori in seno al Comitato Aziendale con il quale i rappresentanti degli investitori dovrà confrontarsi e fornire informazioni. Nel settore bancario, è stato sottoscritto l’accordo tra Creval e i sindacati di categoria per il nuovo piano industriale RUN2. Il piano prevede la gestione di 170 esuberi attraverso il ricorso volontario al fondo di solidarietà, rispetto agli iniziali 400 preventivati dalla banca. Nel campo assicurativo, i sindacati di categoria insieme ad Ania hanno siglato l’ipotesi di accordo per il contratto collettivo nazionale, che prevede il passaggio di 2mila dipendenti dal contratto Aisa a quello Ania. L’accordo porta a termine iniziato nel febbraio 2017. Presso l’Aran è arrivata la firma definitiva sul contratto dell’Istruzione e dell’Università, che riguarda 1,2 milioni di lavoratori. L’accordo prevede un aumento medio di 96 euro e novità per quanto riguarda l’impianto normativo.
Interviste
Prosegue la serie delle interviste del Diario del lavoro a esponenti del sindacato sul tema dei rapporti con i partiti usciti vittoriosi dalle elezioni del 4 marzo. Questa settimana Massimo Mascini ha raccolto l’opinione di Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom, che afferma: ‘’voto Cinque Stelle da anni, il Movimento ha a cuore il lavoro e al sindacato dimostra attenzione e rispetto”.
La nota
Tommaso Nutarelli ha seguito il convegno organizzato dalla Confsal “Relazioni industriali, rappresentatività e linee guida per la contrattazione collettiva: proposte Confsal”, nel quale Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale, ha esposto le idee del sindacato autonomo per un nuovo modello di relazioni industriali, basato sulla qualità e la centralità della persona. All’evento, tenutosi al Cnel, hanno partecipato rappresentanti del mondo politico, del lavoro e accademici.
I blog del Diario
Paolo Pirani analizza le cause del vertiginoso aumento delle morti sul lavoro. Nei soli primi 3 mesi di questo anno si sono contati più di 150 decessi.
Il guardiano del faro
Marco Cianca ci invita a fare un gioco: con quale dei nostri leader politici vorremmo uscire a cena per una pizza? La scelta, dopo aver esaminato varie opzioni, cadrebbe sull’ottantaduenne leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Diario della crisi
Nuovo sciopero nel comparto scuola dei diplomati magistrali, esclusi dalle graduatorie ad esaurimento, per i quali il sindacato Anief ha annunciato di voler presentare un “maxi ricorso” in Cassazione. Si tratta del terzo sciopero in quattro mesi. Nel settore delle ICT, sciopero di tre ore dei lavoratori di Italtel. Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil nazionali denunciano una serie di colloqui fatti dall’azienda ai dipendenti per convincerli ad accettare l’incentivo all’esodo, commettendo violazioni dello Statuto dei Lavoratori, attraverso domande “improprie e totalmente indiscrete” sulla loro vita privata. Nella giustizia prosegue, per la seconda settimana, lo sciopero dei giudici di pace, con lo slittamento di 200mila processi. Lo sciopero si protrarrà fino al 6 maggio, e la mobilitazione proseguirà finché “l’aberrante riforma Orlando non sarà cancellata o integralmente rivista”. Continua la triste conta delle morti sul lavoro. A Porto San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, i sindacati dei trasporti hanno proclamato un’ora di agitazione dopo la morte di un operaio 62enne. A Potenza Cgil, Cisl e Uil Basilicata hanno indetto uno sciopero di 8 ore dopo la morte di un addetto dello stabilimento della Dalmine Logistic Solutions. A Torino un operaio della Rg Polietilene ha perso la vita dopo essere stato schiacciato da una balla di polietilene.
Documentazione
Questa settimana è possibile consultare i dati Istat relativi ai prezzi al consumo, quelli relativi al commercio con l’estero e i pezzi all’import dei prodotti industriali, i dati sul fatturato e gli ordinativi dell’industria e i dati sulla produzione e i costi nell’edilizia. Inoltre è presente la relazione di Angelo Raffaele Margiotta, segretario Confsal, sulle proposte per un nuovo modello di relazioni industriali e la congiuntura flash del Centro Studi di Confindustria. Infine è cosnultabile l’ipotesi di accordo per il piano industriale 2018-2020 sottoscritto da Crevel e i sindacati, il testo dell’ipotesi di accordo del Ccnl tra Ania e le organizzazioni sindacali, il testo del contratto Istruzione e Ricerca 2016-2018 e il documento del contratto integrativo aziendale 2018-2021 di Alpitour.