La Cgil sul piede di guerra. La confederazione di Susanna Camusso non è stata certo fermata dal rifiuto della Consulta sul referendum più importante. Anzi, il sindacato più forte in Italia è partito in quarta per cogliere i risultati: la vittoria nei due referendum ammessi, quelli sui voucher e sulla regolamentazione degli appalti e l’approvazione della legge popolare sul diritto sindacale, il nuovo statuto dei lavoratori. Per questi obiettivi la confederazione di Corso d’Italia non lesina né sforzi, né soldi, perché l’obiettivo è considerato determinante per il futuro.
Il suo problema è che in Italia non sono tutti della stessa opinione. Il governo è determinato a evitare di andare nuovamente al voto su temi difficili, anche se l’impatto emotivo di voucher e appalti non è certo quello che avrebbe potuto avere l’articolo 18, vera bandiera del sindacato e di una parte della sinistra negli ultimi anni. Si tratterà quindi di verificare come riuscire nell’intento, come cioè disinnescare il ricorso alle urne.
La Cgil continua a dire che, almeno per quanto si riferisce ai voucher, non c’è niente da trattare, perché questi devono essere non riformati, ma aboliti. Né la scalfiscono le argomentazioni sull’utilità di un ricorso limitato e vigilato allo strumento voucher per cercare di far uscire un po’ di lavoro dall’area del nero. Susanna Camusso continua a ripetere che l’unica cosa da fare è abolirli e non prende in considerazione altre ipotesi. Al limite, potrebbe perfino non partecipare a eventuali trattative con il governo in merito, alle quali peraltro Cisl e Uil difficilmente si sottrarrebbero, anche considerando che più volte queste due confederazioni si sono espresse a favore di una semplice revisione della normativa per evitare abusi.
Ma, appunto, la Cgil ha innestato una velocità sostenuta alla sua iniziativa e non sembra sentire ragioni. Tutta la confederazione, nelle sue tante strutture, si sta impegnando in tal senso con una serie di iniziative per sensibilizzare prima i loro apparati, poi i lavoratori, infine l’elettorato. In settimana è prevista anche una grande riunione a Roma di tutte le rappresentanze territoriali e di categoria per sancire il via ufficiale a questa difficile iniziativa.
Parallelamente la Cgil si sta impegnando per la sua proposta popolare di legge. Il testo, corredato da milioni di firme, è stato portato in Parlamento e messo nelle mani di Laura Boldrini, ma adesso si intende supportarlo perché non cada nel dimenticatoio. Per questo al momento sono in programma una serie di incontri con tutti i gruppi parlamentari, per spiegare le ragioni dell’iniziativa e cercare di acquisirne l’approvazione. Incontri più facili con i gruppi più piccoli, diversi quando la consistenza cresce. Certamente il movimento di Beppe Grillo è sensibile a queste argomentazioni, dato che appoggia indistintamente tutto ciò che va a colpire la maggioranza. Diverso sarà l’atteggiamento di altre forze politiche, certamente quella del Pd, almeno fino a quando Matteo Renzi ne avrà la guida.
C’è da dire che questa della Cgil rischia di essere una corsa a vuoto, perché, proprio per le divisioni politiche esistenti, è difficile che la proposta prenda un’autostrada: è molto più probabile che l’iter parlamentare abbia vita stentata. E lo spettro è sempre quello del tempo, perché la proposta di legge cadrà con la legislatura in essere e questa è ormai vicina alla conclusione, anche nel caso in cui non si arrivi a una fine anticipata per cercare nuovi equilibri con il voto.
Insomma, vita agitata per la Cgil, che ha scelto di battere la via politica nella certezza che solo in questo modo, con quella legge popolare e con quei referendum si possa davvero contrastare l’opacità che ormai caratterizza tutto il mondo del lavoro. Intanto la Uil si appresta a far sentire la sua voce per un’iniziativa tutta diversa. La confederazione di Carmelo Barbagallo terrà infatti un grande convegno internazionale sul tema della migrazione a Lampedusa nei primi giorni di febbraio, presenti i sindacati di tutti i paesi del Mediterraneo. Tutti indistintamente, anche quello libico, che ha recentemente eletto un nuovo segretario generale: a sorpresa, una donna. Un’iniziativa importante, con al centro forse il problema più forte che tutti questi paesi hanno al momento, quello delle migrazioni, sul quale nessuno, ancora, sembra avere una soluzione.
Contrattazione
Questa settimana la confederazione Cifa e il sindacato autonomo Confsal hanno rinnovato il contratto nazionale del commercio, terziario, distribuzione, pubblici esercizi, servizi e turismo.
Per quanto riguarda i call center, i sindacati di categoria e Asstel hanno stipulato un accordo un Piano sanitario per i collaboratori Call Center Outbound, integrativo del servizio sanitario nazionale. Il Piano, che sarà operativo dal prossimo mese di febbraio, è destinato in particolare ai collaboratori delle aziende che applicano l’accordo collettivo per la disciplina delle collaborazioni nelle attività di vendita di beni e servizi e di recupero crediti realizzati attraverso call center “outbound”.
La nota
Nunzia Penelope traccia la mappa dettagliata delle strategie che la Cgil metterà prossimamente in campo sul fronte dei referendum e per l’approvazione della legge di iniziativa popolare sul lavoro, a partire dal ‘tour’ di Susanna Camusso presso tutti i gruppi parlamentari che si svolgerà la prossima settimana. Si inizia lunedì con il Movimento 5 Stelle.
Fernando Liuzzi ha analizzato il cambiamento dello scenario politico nel quale agisce l’industria dell’auto, fatto di problemi ambientali e innovazione tecnologica che spingono, secondo Liuzzi, verso un profondo cambiamento del prodotto auto.
Interviste
Elettra Raffaela Melucci ha sentito il direttore generale di Federmanager, Mario Cardoni, sul recente rinnovo del contratto Dirigenti e Quadri superiori delle piccole e medie aziende produttrici di beni e servizi.
Il Blog del Diario
Alessandro Genovesi: Recuperare realmente gli edili in Ape social
Diario della crisi
Brutte notizie per i lavoratori Unicoop Tirreno. L’azienda ha presentato un piano di ristrutturazione che prevede un totale di oltre 600 licenziamenti, 8 negozi in cessione e 16 chiusure.
Documentazione
È possibile consultare sul nostro giornale i dati Istat sulla produzione e costi nelle costruzioni nel mese di novembre del 2016, sul commercio con l’estero e prezzi all’import dei prodotti industriali sempre a novembre 2016 e sui prezzi al consumo di dicembre 2016. Infine, è disponibile il testo riassuntivo del contratto nazionale intersettoriale firmato da Cifa-Confsal e il rapporto Oxfam “Un’economia per il 99%”. Infine, sul Diario si può leggere un’ampia analisi condotta per l’associazione Nens da quattro economisti di spicco come Salvatore Biasco, Pierluigi Ciocca, Ruggero Paladini e Vincenzo Visco sui diversi capitoli dell’azione del Governo Renzi, con una sostanziale bocciatura della ‘’Renzinomics’’.