Ora che la ripresa è una cosa accertata, per quanto debole sia e tuttora esposta ai venti, è il momento di chiedersi come sia possibile rafforzarla, darle corpo e soprattutto cercare di capire come fare perché questa ripresa sia visibile anche dal versante dell’occupazione. Una prima risposta ce la dà quasi tutti i giorni Mario Draghi. Il presidente della Bce continua infatti a ripetere che devono crescere i salari perché altrimenti non cresce la domanda interna e senza domanda interna il meccanismo della produzione si ferma perché le esportazioni sono importanti, hanno trainato questa ripresa, ma non bastano. Quindi, più salari, più domanda interna, più produzione, più occupazione.
Sembra facile, ma forse non è così semplice. Perché è proprio quello che invece non si fa. I salari restano bassi, la domanda interna stagna, la produzione cresce solo se diretta all’estero, l’occupazione cresce, ma pochissimo. Che potrebbe accadere? Come aumentare i salari, dato che questo sarebbe il primo gradino di questa scala? Gli imprenditori, che hanno in questo caso le redini in mano, dicono di aver fatto già quanto dovevano. E di averlo fatto in modo sano. Il contratto dei metalmeccanici, tanto per fare un esempio, a giudizio della Federmeccanica è esemplare perché ha legato gli aumenti contrattuali alla crescita della produttività: diversamente, affermano gli industriali del settore, avrebbero distribuito salario anche dove non si genera ricchezza, dove non cresce la produttività, con il risultato di indebolire le aziende e così mettere a rischio anche l’occupazione.
Affermazione giusta, che copre però solo una parte del discorso, perché se gli aumenti salariali sono legati alla crescita della produttività è necessario attendere la stagione degli accordi aziendali. Questione di qualche mese e in effetti questa stagione dovrebbe partire, alimentata anche dalla decontribuzione data dal governo a quello che veniva chiamato il salario di prossimità, appunto quello distribuito in azienda. Peccato che al momento i contratti aziendali raggiungano a stento il 20% dei lavoratori. Anche se si salisse molto, fino al 30 o al 40%, sarebbe sempre minoritaria e quindi poco efficiente nei confronti dell’universalità dei lavoratori.
Di nuovo fermi, dunque? La via di uscita ci sarebbe, ma impervia. Perché è quella della contrattazione territoriale, che viene già praticata da agricoltori, edili e artigiani che prevedono appunto il livello territoriale per i loro contratti di secondo livello. La contrattazione territoriale però, a parte questi settori, è vista molto male dalla quasi totalità degli imprenditori. E quasi come per la partecipazione, se ne parlate a un imprenditore questo storce subito la bocca. Per un motivo molto semplice che questo stesso imprenditore è pronto a spiegare: il timore e’ che dopo aver concluso il contatto territoriale i sindacati aprono una vertenza anche in azienda e in qualche modo questa si chiuda con un onere. In pratica, secondo gli imprenditori, si tratterebbe di un terzo livello di contrattazione, e due sono già troppi. E’ così? Se lo chiedete a Susanna Camusso vi rispondera’ che questa è una delle tante leggende metropolitane, una fake news, perché nessun sindacalista è tanto stupido da mettere a rischio il sistema di contrattazione aprendo un terzo livello di negoziazione. Però questo è il muro sul quale si scontra sempre ogni domanda di avvio di una stagione di contratti territoriali.
Dobbiamo allora rassegnarci a una ripresa stentata, che porterà pochi vantaggi occupazionali? Forse è proprio così, importante sarà comunque lavorare perché davvero il numero dei contratti aziendali cresca, e di parecchio. Non è un risultato impossibile: non porterà comunque un miracolo, non farà ripartire la domanda interna alla grande, ma un risultato positivo comunque lo avrà.
Contrattazione
Questa settimana si è tenuto un incontro tra i sindacati di categoria e l’azienda Data Management Hrm nel quale si è deciso di inserire all’interno della trattativa per il rinnovo del contratto aziendale il contratto part-time e il telelavoro. Le parti hanno definito ulteriori due date utili al proseguo del confronto per le giornate del 9 e 16 ottobre. Nel settore metalmeccanico, si è tenuto presso la sede di Pisogne in provincia di Brescia l’incontro annuale del Comitato aziendale europeo (CAE) di Iseo Serrature Spa. I sindacati di categoria delle fabbriche italiane, rumene, tedesche e francesi con la direzione aziendale hanno discusso di occupazione, andamento aziendale, prospettive e investimenti al fine di realizzare la contrattazione integrativa in tutte le aziende del gruppo. Nel settore edile, invece, i lavoratori del Gruppo Ferretti insieme ai sindacati hanno proclamato lo sciopero di 8 ore per il prossimo 9 ottobre per il rinnovo del contratto aziendale. Lo sciopero interesserà tutti e 6 gli stabilimenti del Gruppo che contano 1100 dipendenti. FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil dopo l’incontro presso la sede di Federmaco con Italcementi chiedono un confronto anche con il Mise per “accompagnare la delicata fase della fusione” con Cementir. Massima attenzione è dedicata all’occupazione.
La nota
Tommaso Nutarelli ha seguito il convegno “Buona finanza. Oltre le crisi bancarie, crescita, uguaglianza, lavoro” organizzato da Cgil e Fisac Cgil, durante il quale si è fatto il punto sullo stato di salute del comparto del credito italiano e le prospettive di crescita del mercato del lavoro.
Emanuele Ghiani riferisce sulla 143 Indagine Congiunturale di Federmeccanica, presentata a Roma venerdi. Dai risultati emerge una conferma della ripresa ma, avvertono gli industriali, ci vorranno vent’anni per recuperare i livelli pre crisi.
Interviste
Elettra Raffaela Melucci ha intervistato Emanuela Bizi, segretaria nazionale della Slc Cgil, in merito alle rigidità imposte dall’Agis nel corso della trattativa per il rinnovo del contratto delle compagnie di giro.
Giorgia Cassiero ha intervistato Emiliano Fiorentino della Fit-Cisl sul ‘’caso Ryanair’’. Le recenti vicende del colosso dei voli low-cost hanno portato all’attenzione pubblica le rigide politiche aziendali del vettore irlandese e soprattutto il rifiuto ad ogni tipo di confronto con le realtà locali.
Il blog del Diario
Gaetano Sateriale rilancia le politiche salariali, un po’ trascurate negli ultimi anni. Per Sateriale, il sindacato deve cogliere la sfida di Confindustria sulla possibilità di legare la crescita dei salari a produttività, ma perche’ questo avvenga e’ necessario introdurre il livello di contrattazione territoriale.
Aldo Amoretti analizza le nuove forme di welfare aziendale, evidenziandone le (molte) storture, prendendo spunto per l’’’entusiasmo’’ suscitato dalle nuove regole sull’utilizzo dei ticket restaurant.
Paolo Pirani ha analizzato le dinamiche della ripresa economica alla luce delle logiche politiche: si tratta di capire, afferma, “se dovremo sottostare a un’economia preelettorale per mesi o se invece ci sarà spazio per rafforzare questa crescita dando ad essa quello che finora non ha: progettualità vera, scelte strutturali lungimiranti, la ripresa di un dialogo sistematico sulle grandi questioni dello sviluppo nella politica e nella realtà sociale”.
Diario della crisi
La compagnia petrolifera russa Lukoil sta valutando la vendita del complesso di raffinazione Isab situato a Priolo, sulla costa del siracusano, mettendo a rischio oltre 1.100 lavoratori impiegati nell’azienda. A Genova è stata rinnovata l’intesa sui lavori di pubblica utilità per i lavoratori dell’Ilva di Corigliano ma i sindacati avvertono che alla fine della vertenza “non ci dovranno essere esuberi”. Nel settore della pesca, i sindacati chiedono al Governo un incontro immediato per definire i criteri dell’indennizzo per i lavoratori del settore colpiti dal fermo pesca relativo agli arenili compresi tra le marinerie di Trieste – Ancona e Manfredonia – Bari.
Documentazione
Nella sezione è possibile trovare i dati Istat sui conti economici nazionali degli anni 2015-2016, i dati Istat dell’Eurozone economic outlook – Settembre 2017 , i dati sulla produzione nelle costruzioni e costi di costruzione di luglio 2017 e i dati sul commercio con l’estero e prezzi all’import dei prodotti industriali luglio 2017. Inoltre, è possibile visualizzare il testo del verbale di accordo del Comune di Roma con i sindacati su Atac, la lettera aperta della Fim-Cisl al Governo, il bollettino economico della Banca Centrale Europea n°6 del 2017, i dati dell’osservatorio sul precariato dell’Inps di Giugno-Luglio 2017, il documento unitario di Cgil, Cisl e Uil sui temi previdenziali e l’analisi Uilca dei dati patrimoniali ed economici delle banche italiane al 30 giugno 2017. Infine, sono disponibili il testo del decreto sugli sgravi contributivi per datori di lavoro che favoriscono conciliazione vita e lavoro, il testo del decreto ministeriale sul sostegno all’export delle Piccole e Medie Imprese, il rapporto Confcommercio “La cultura che crea valore” e il testo del verbale di accordo Generali Italia.