L’intenzione di fare l’accordo sulle nuove relazioni industriali c’e’: lo vuole la Confindustria, lo vogliono i sindacati, tutti, senza tentennamenti. Questa, al momento, è però l’unica certezza: dopo vari appuntamenti tecnici, seguiti dall’incontro del 26 luglio scorso tra il vertice di Viale dell’Astronomia e i tre leader di Cgil, Cisl e Uil, ancora non si intravvedono i contorni che l’ intesa dovrà avere. Tutto è ancora da scrivere, letteralmente. Dal confronto (che ha avuto momenti di tensione, come riportiamo sul Diario) è uscita solo una nuova metodologia: i sindacati, respinto per l’ennesima volta il documento proposto dagli industriali, si sono infatti impegnati a scrivere di loro pugno i capitoli sulle varie materie. Testi che saranno poi inviati a Confindustria, che a sua volta farà le proprie annotazioni e correzioni, quindi rinvierà ai sindacati, eccetera. Si andrà avanti cosi, nel tentativo di arrivare a un testo condiviso, fino a settembre, quando le parti torneranno a incontrarsi per l’eventuale stretta finale.
L’obiettivo resta, in teoria, quello di firmare l’intesa prima della legge di stabilità, in modo da poter poi coinvolgere il governo: sia per quanto riguarda la legge di sostegno alla rappresentanza (in autunno tornerà in ballo il disegno di legge firmato da Cesare Damiano, nel quale verrebbe inserita la parte relativa al mondo delle imprese), sia, soprattutto, per quanto riguarda i fondi per la detassazione degli aumenti salariali frutto della contrattazione di secondo livello. Il tema principale nel confronto tra sindacati e Confindustria è, infatti, proprio questo: trovare una soluzione per aumentare le buste paga italiane, notoriamente tra le più ‘’povere’’ d’Europa. Un aumento indispensabile- come non si stanca di ripetere lo stesso Mario Draghi- per rialzare l’inflazione e far consolidare la ripresa. Dunque, al centro dell’accordo sulle nuove relazioni industriali ci dovrà essere la crescita dei salari, da ottenere attraverso lo scambio con la produttività, come chiede Confindustria, e detassando totalmente (oggi c’e’ una detassazione parziale) questa parte di aumenti, in modo che vadano tutti in busta paga.
Qui nasce però la più seria divergenza tra le parti: accettiamo la sfida della produttività, hanno replicato infatti Cgil, Cisl e Uil, ma vogliamo la certezza che la contrattazione di secondo livello si faccia effettivamente. In quest’ottica, il solo livello aziendale non garantirebbe nulla: la maggior parte dei lavoratori resterebbe tagliata fuori, poiché meno del 30% delle imprese fa la contrattazione in casa propria. E’ quindi indispensabile che alla contrattazione in azienda si affianchi anche quella sul territorio. Confindustria è però contraria: nulla di nuovo, chi ha un po’ di memoria storica ricorderà che sono almeno 25/30 anni che ogni discussione sui contratti si arena esattamente a questo punto. Sempre lo stesso: territoriale sì, territoriale no. Rispetto al passato, tuttavia, questa volta la differenza potrebbero farla i soldi (o ‘’la ciccia’’, come è stata definita al tavolo del 26 scorso): quelli che il governo dovrebbe mettere sul piatto per detassare integralmente gli aumenti al secondo livello, una volta che le parti sociali avranno raggiunto l’accordo. E poiché si tratta di cifre tutt’altro che irrilevanti, potrebbero forse costituire una leva utile per far superare a Confindustria i suoi dubbi storici.
L’altro tema cruciale, ma per ora solo sfiorato, è la rappresentanza. Confindustria afferma di essere pronta a misurarsi, ma per ora sono solo parole, non e’ stato nemmeno individuato il sistema di ‘’conteggio’’. Tuttavia, ci sono poche scappatoie: se si vuole battere il dumping dei cosiddetti ‘’contratti pirata’’, ormai arrivati a cifre da capogiro (800 se ne contano al Cnel) da questa strada occorre passare. E per Confindustria si tratta di una questione assolutamente vitale. Infine ci sono le altre questioni su cui, più o meno, tutte le parti concordano. Per esempio, sulla necessità di mettere paletti all’estensione del welfare contrattuale: poiché si tratta in pratica di una sostituzione del salario, l’ipotesi allo studio è di inserire nei contratti stessi quali materie possono, o non possono, andare sotto questa voce. (A questo proposito, segnaliamo sul Diario l’ illuminante intervista al segretario della Cisl del Trentino Alto Adige, Michele Buonerba, che traccia un quadro davvero inquietante della situazione: palestre, sconti, shopping, concerti, di tutto un po’ ormai va impropriamente sotto la voce ‘’welfare contrattuale’’).
Infine, sindacati e Confindustria concordano sulla necessità di individuare alternative al vecchio sistema degli ammortizzatori sociali, ormai destinati alla pensione; ma, anche in questo caso, le soluzioni ancora non si vedono nemmeno all’orizzonte. Dunque, come osservavamo all’inizio, la sola cosa certa, per ora, è che tutte le parti al tavolo -da Vincenzo Boccia al vicepresidente Stirpe, da Susanna Camusso ai colleghi di Cisl e Uil- hanno confermato la volontà di arrivare a un accordo. Basterà?
Contrattazione
Questa settimana sono ripartite le trattative per il rinnovo del contratto integrativo del Gruppo Ferretti. L’incontro mira a sostenere anche l ‘applicazione del contratto nazionale del legno nel perimetro Ferretti, contro il ricorso alle esternalizzazioni delle lavorazioni e alla giungla di appalti che oggi sono presenti in alcuni stabilimenti. I lavoratori della Alstom Power interrompono l’occupazione della fabbrica grazie all’intesa raggiunta tra Fiom-Cgil, l’azienda, le Rsu, il Comune di Sesto San Giovanni e la regione Lombardia. Nel settore bancario, Ubi ha siglato un accordo relativo alla contrattazione aziendale che prevede 250 nuove assunzioni a la stabilizzazione di 85 rapporti di lavoro. Inoltre, è stato siglato il contratto collettivo nazionale per il personale non imbarcato delle cooperative impiegate nella pesca. Il rinnovo per il quadriennio 2014-2017 prevede incrementi dei minimi tabellari pari a 75 euro a partire dal 1 agosto 2017 e una tantum pari a 100 euro lordi. A Firenze è stato siglato il verbale di accordo con Italiana Servizi in cui si prevede che su un totale di 23 lavoratori dichiarati in esubero, 7 unità torneranno nella cooperativa di provenienza, 4 saranno ricollocati in altri appalti di Italiana Servizi. Per i restanti 12, la decisione è rimandata a settembre. Per i metalmeccanici è stata confermata dalle assemblee dei lavoratori l’ipotesi di accordo del contratto nazionale Unionmeccanica-Confapi. Su 1534 aziende dove si sono tenute le assemblee, hanno votato 62.732 lavoratori che con il 92.82 % di voti favorevoli ha espresso il proprio consenso all’ipotesi d’accordo. Infine, si è avviato, presso il ministero della Pubblica Amministrazione, il tavolo per il rinnovo del contratto dei Vigili del Fuoco, a distanza di otto anni dall’ultimo rinnovo.
La nota
Nunzia Penelope riferisce i retroscena dell’incontro tra Confindustria e sindacati dello scorso 26 luglio, occasione in cui la compattezza della delegazione industriale sembra aver mostrato qualche crepa.
Il blog del diario
Alessandro Genovesi riporta la situazione delle Concessionarie Autostradali. Circa 3.000 persone rischiano nei prossimi mesi di perdere il posto di lavoro: non per via della crisi ne tanto meno perché nuove tecnologie ne sostituiranno le funzioni, ma per una mancanza assoluta di conoscenza industriale del settore.
Roberto Polillo nell’epoca della “videocrazia” e della crisi del Partito Democratico, la difficolta’ di trovare un leader valido e credibile per l’elettorato.
Interviste
Alessia Pontoriero ha intervistato il responsabile in Fincantieri della Fiom-Cgil, Fabrizio Potetti, sullo scontro tra Francia e l’Italia per l’acquisizione del cantiere navale Stx France.
Tommaso Nutarelli, attraverso una lunga intervista con Michele Buonerba, segretario generale aggiunto della Cisl dell’Alto Adige, mette in luce le storture del nuovo ‘’welfare contrattuale’’, dove ormai prendono sempre piu’ piede gli abbonamenti alle palestre, sconti shopping, e perfino biglietti per i concerti.
Diario della crisi
Questa settimana, si è svolto un presidio chiamato dalla Slc-Cgil di Roma e del Lazio davanti la sede di Ericsson. Il segretario, Riccardo Saccone, accusa il governo di non essere in grado di fermare “processi di ristrutturazione violenti messi in atto da aziende multinazionali”. Sky ha annunciato in un comunicato i conti dell’azienda in attivo che ha fatto infuriare i lavoratori e i sindacati a fronte dei 124 licenziamenti in corso. Pronte nuove mobilitazioni di protesta a partire dal sit-in che si svolgerà il prossimo 31 luglio davanti al Ministero del lavoro. Nel settore dei trasporti, la Mistral Air ha proclamato 48 ore di sciopero per i lavoratori della compagnia aerea a causa della politica di appalti dell’azienda e per richiedere l’apertura del tavolo di rinnovo contrattuale. Sempre nel campo dei trasporti, si è aperto, inoltre, un tavolo urgente con la prefettura di Milano dopo lo sciopero Trenord che ha visto un’adesione del 100% dei lavoratori.L’amministratore delegato di Saipem, Stefano Cao, ha annunciato un aumento degli esuberi da 800 a 1150 che interesseranno soprattutto Frncia e Italia. Infine, i lavoratori di Atac Roma insieme a Usb si sono mobilitati in un presidio per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio e della quattordicesima
Documentazione
Nella sezione dedicata è possibile visualizzare i dati Istat sul commercio estero extra Ue di giungo, i dati sul fatturato e ordinativi dell’industria di maggio e i dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese di luglio. Inoltre, è possibile trovare il report di Movimprese su natalità e mortalità delle imprese italiane registrate alle camere di commercio del II trimestre, il rapporto dell’Ufficio Studi Confcommercio “Le determinanti dell’evasione fiscale: un’analisi regionale”, l’anticipazione e le slides del rapporto Svimez 2017 e la sentenza di condanna di Tim del Giudice del lavoro per condotta antisindacale.