La formazione, ormai l’hanno capito un po’ tutti, è l’arma con cui è possibile sconfiggere parecchi mali. Quello della disoccupazione, per primo, perché solo chi ha una formazione approfondita riesce a trovare e poi a mantenere un posto di lavoro. Ma anche quello della produttività, il primo problema della nostra economia, perché è stagnante da troppi anni. Se un’impresa non ha dipendenti professionalizzati non riesce alla lunga a restare sul mercato. Di qui gli appelli alla formazione, l’esaltazione del ruolo di chi fa formazione. Che deve partire dalla scuola, perché chi si presenta sul mercato del lavoro abbia le conoscenze di base che possono servirgli, ma deve poi proseguire per tutta la vita. Appunto, formazione continua per mantenere la propria occupabilità e tenere alto il livello della produttività nell’azienda in cui si lavora.
Il punto è che non è facile trovare chi fa bene la formazione e convincere le persone a seguirla. La pigrizia a volte vince e mentre passano i mesi e gli anni i lavoratori vedono calare la propria professionalità, mentre si depaupera il capitale sociale rappresentato dalla capacità del personale dell’impresa in cui lavorano. Servirebbe una buona politica attiva del lavoro, che però, nonostante le promesse fatte, è rimasta per lo più sulla carta. E questo crea un problema forte, perché mancano gli strumenti necessari per far volare la formazione come sarebbe necessario.
È per questo che è ci è sembrata interessante una proposta che in questi giorni è venuta da Andrea Cafà, il presidente di Fonarcom, un grande fondo interprofessionale, secondo in Italia solo a Fondimpresa. Cafà, aprendo i lavori di un workshop che si è tenuto a Roma, ha parlato della opportunità di rinunciare al meccanismo degli scatti di anzianità, ormai obsoleti, laddove pure permangono, e sostituirli con uno scatto di competenza.
Il suo ragionamento è molto semplice. Gli scatti di anzianità, ha ricordato, nascono per remunerare il lavoratore che, man mano che passava il tempo, diventava sempre più bravo, più efficiente, più produttivo ed era quindi giusto che fosse pagato di più. Questo però era vero quando la produzione era più semplice, e bastava il lavoro per diventare più bravi. Adesso il lavoro è cambiato profondamente, il suo contenuto tecnico e scientifico è cresciuto e soprattutto si modifica incessantemente. Chi continua a fare il suo lavoro e non si aggiorna, non segue corsi di formazione sempre più avanzati, non solo non diventa più bravo e più efficiente, ma al contrario rischia di diventare, e prima o poi lo diventa davvero, un peso per la propria azienda.
Di qui la proposta di eliminare, appunto dove ci sono ancora, gli scatti di anzianità e sostituirli con questi scatti di competenza. Se segui un corso di 40 ore di formazione avanzata e diventi più bravo, hai diritto a un premio, a uno scatto della tua paga, perché rappresenti per l’azienda un atout in più, un valore aggiunto. Un piccolo accorgimento che può, forse, fare la differenza.
Massimo Mascini
Contrattazione
Questa settimana, nel settore metalmeccanico, i lavoratori della El.En di Firenze, azienda che si occupa della progettazione di laser nel campo medico, hanno sottoscritto l’accordo aziendale. Il documento prevede un premio di risultato corrispondente quasi ad una mensilità aggiuntiva; formazione continua con il coinvolgimento e diritto di proposta da parte della Rsu; pagamento dei primi tre giorni di malattia; un giorno in più di congedo parentale per i padri. Nel comparto edile, Cementir firmerà a dicembre, presso il Mise, la proroga della cassa integrazione. Il rinnovo avverrà sulla base delle norme che regolano le aree di crisi complessa. Per quanto riguarda il tema della sicurezza, la Regione Toscana, assieme a Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Confesercenti hanno firmato un accordo quadro regionale per tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. È previsto il rafforzamento del ruolo del “Rappresentate dei lavoratori per la sicurezza territoriale”.
Analisi
Giuseppe Sabella interviene nel dibattito sulla possibilità di avviare una nuova unita organica tra Cgil, Cisl e Uil, come proposto da Maurizio Landini, ricostruendo il percorso dei sindacati in questi ultimi anni, tra spaccature e ricomposizioni. Con una osservazione finale: per realizzare l’unita tra le confederazioni, è necessaria l’unità della stessa Cgil.
Alessandra Servidori analizza i dati forniti dal ministero del Lavoro sulla contrattazione di secondo livello su welfare azienda e premi di produttività. Servidori sottolinea come in questo campo delle relazioni industriali gli accordi siano ancora troppo pochi.
Interviste video
Il direttore del Diario, Massimo Mascini, ha intervistato Carlo Meazzi, segretario generale della Flaei-Cisl, in merito alla novità dell’Anac di appaltare l’80’% dei lavori delle imprese elettriche, gas e della nettezza urbana.
Servizio a cura di Emanuele Ghiani
La nota
Ferdinando Liuzzi ci parla della petizione lanciata da Federmeccanica “Più Alternanza, più Formazione”. L’associazione delle imprese metalmeccaniche aderenti a Confindustria ha deciso di raccogliere le firme a sostegno di una petizione rivolta al Governo per difendere l’alternanza scuola-lavoro e gli incentivi fiscali alla formazione continua per l’Industria 4.0. Sempre Liuzzi fa il punto sulla proposta avanzata dal fondo interprofessionale FonARCom, nel corso del V Forum TuttoLavoro, per rendere il reddito di cittadinanza uno strumento delle politiche attive per il lavoro.
Giuliano Cazzola ricorda Gianfranco Rastrelli, prima segretario generale della Cgil Toscana, poi segretario nazionale della Confederazione con delega all’organizzazione, e infine nominato segretario generale dello Spi Cgil.
I blog del Diario
Roberto Polillo racconta in versione ‘’telenovela’’ le vicende che in questi giorni hanno interessato la famiglia del vicepremier Luigi Di Maio: come in una soap opera, ogni nuovo episodio è un colpo di scena che ne infittisce la trama.
Guardiano del faro
Marco Cianca prende spunto da Petrolini per raccontare la tendenza all’iperbole che caratterizza la politica italiana. Ogni annuncio di Salvini e Di Maio ha un tono epocale, come di una cosa mai vista e udita prima, una sorta di rivoluzione che starebbe attraversando tutto il paese. Ma, si chiede Cianca, è veramente in atto il cambiamento che stanno annunciando?
Diario della crisi
Nel mondo del cinema i lavoratori delle troupe sui set, laboratori, teatri di posa, hanno proclamato lo stato di agitazione. La protesta, che ha portato alla sospensione delle prestazioni straordinarie, è stata conseguente all’esito negativo della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale troupe.
Documentazione
Questa settimana è possibile consultare il report dell’Istat su gli spostamenti quotidiani e la mobilità, il documento sulla fiducia di imprese e consumatori, i dati dei prezzi di industria e costruzioni e le cifre su occupati e disoccupati. Sono inoltre presenti gli atti del convegno “Rappresentatività dei lavoratori” organizzato dall’Arel e il rapporto della Commissione Indipendente sull’Uguaglianza Sostenibile. Infine, è consultabile l’indagine flash di Confindustria sulla produzione industriale a novembre.