E’ partito il confronto tra sindacati e imprenditori sul modello contrattuale. Giovedì c’è stata la prima riunione tra Cgil, Cisl e Uil e la Confapi, la confederazione di piccole imprese industriali. Un incontro molto politico, ma tale da suscitare speranze di un esito anche ravvicinato. Nei prossimi giorni partiranno i confronti con Confartigianato e poi con Confcommercio.
Nessun contatto con Confindustria, ovviamente considerando che la battaglia sulla prossima presidenza è tuttora in corso, anzi è nelle battute più accese dato che le diverse regioni si stanno pronunciando a favore di uno o l’altro dei quattro candidati in lizza.
Quattro candidati, ma tutti molto attenti al punto del prossimo modello contrattuale e soprattutto tutti a favore delle proposte avanzate da Federmeccanica in merito, soprattutto per quanto si riferisce alla dinamica salariale. Motivo per cui la scelta non sarà determinata tanto dalle valutazioni relative al prossimo dialogo con i sindacati, quanto dall’approccio che ciascun candidato ha rispetto al nodo del rinnovamento di Confindustria. Sarà quindi la strategia di uscita dalla crisi istituzionale di cui soffre Confindustria la pietra angolare che porterà alla scelta finale.
Il governo intanto attende che siano le parti sociali a esprimersi su questo problema. Il sottosegretario alla presidenza Tommaso Nannicini, come ha riferito al riguardo Il diario del lavoro, si è espresso con molta chiarezza nei giorni scorsi assicurando che l’esecutivo procede con piedi di piombo su questa materia, che ritiene di stretta competenza delle parti sociali, pur senza naturalmente rinunciare a intervenire. Non è un caso, ha sottolineato il sottosegretario, se l’unica delega concessa dal Jobs Act non utilizzata dall’esecutivo sia stata proprio quella relativa alla definizione di un salario minimo legale, sulla quale le parti sociali sono molto critiche. Il governo quindi attende ancora, ma, lo ha detto lo stesso Nannicini, ha già compiuto scelte precise in merito al nodo contrattuale. Non è casuale infatti che nella legge di stabilità siano stati disposti degli incentivi per la defiscalizzazione degli aumenti salariali decisi in azienda e che questi incentivi siano stati maggiorati per i casi in cui si realizzi partecipazione organizzativa, quando cioè imprese e sindacati discutano e trovino accordo sull’organizzazione del lavoro. Non sono decisioni prese a caso, ha sottolineato Nannicini, è un vero modello che il governo sta portando avanti.
Il problema è che è sempre difficile uscire dalle parole e passare ai fatti. Lo scontro è certamente sulla realtà della contrattazione aziendale, perché nessuno la nega, nessuno afferma di non voler incrementare il salario di prossimità, ma poi tutto resta troppo spesso sulla carta. E le percentuali dei lavoratori toccati dai contratti di azienda si contraggono invece che aumentare. E’ una sorta di “maledizione del secondo livello”, come su Il diario del lavoro l’hanno chiamata Michele Faioli e Alfredo Pasquali in due interventi su questo argomento.
Molto dipenderà da come si concluderà il confronto per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Stefano Franchi, il direttore generale di Federmeccanica, che insiste per parlare sempre e solo di rinnovamento, perché crede che solo in questo modo sarà possibile arrivare a un’intesa, con un cambiamento notevole di passo, è comunque fiducioso. Il confronto, commenta, è partito ed è sempre positivo che ci si confronti: il punto di arrivo non potrà che essere un contratto che sia sostenibile, che dia certezze al 100% dei lavoratori, ma parallelamente dia alle imprese quanto serve per affrontare i mercati internazionali. “La crisi, afferma Franchi, non è finita, siamo ancora nel tunnel, ma possiamo e vogliamo uscirne, tutti però devono fare la loro parti”. Sarà possibile? Tutto dipende dall’alchimia del confronto, sempre complesso, ma forse proprio la crisi costringerà tutti a una dose di realismo come forse non è mai capitato in passato.
Contrattazione
Mentre prosegue, seppur a rilento, il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori metalmeccanici, per il settore tessile è stata raggiunta l’intesa unitaria sulla piattaforma per il rinnovo. Alla FCA di Pomigliano è stato inoltre sottoscritto l’accordo, da tutti i sindacati tranne Fiom, per un’ulteriore proroga del contratto di solidarietà, mentre si è riaperto il tavolo sul rinnovo del contratto nazionale delle Attività ferroviarie. La Perugina ha annunciato un piano di svuluppo da 60 milioni in tre anni, per ammodernare e potenziare lo stabilimento di San Sisto (PG).
A livello locale, è stato sottoscritto un protocollo per l’impiego di manodopera nel settore edile del comune messinese di Brolo; in Lombardia è stato firmato un accordo per l’apprendistato degli studenti apprendisti del settore artigiano; mentre ministero del Lavoro e regione Marche hanno siglato una convenzione sui servizi per il lavoro.
Per la vertenza Aferpi ex-Lucchini, invece, continuano ad allungarsai i tempi e a mancare le certezze sulla reindustrializzazione del sito.
Diario della crisi
Circa 80 lavoratori del Gruppo Editore Caltagirone, assunti in una società appaltante esterna al gruppo, rischiano di essere licenziati. I sindacati chiedono l’apertura di un tavolo di trattative.
Dalla regione Abruzzo, la notizia di 400 esuberi alla ex-Brioni, azienda italiana leader nel mondo per l’alta sartoria maschile, mentre i lavoratori del settore energetico di Pescara si mobilitano per il rischio posti di lavoro dovuto all’abbassamento del prezzo del petrolio.
Continuano a non esserci certezze sul futuro dei 400 lavoratori di Datacontact: a fine marzo, la commessa di call center rischia di non essere rinnovata dalla Telecom. I sindacati della regione Basilicata e della città di Matera denunciano l’assenza di intervento delle istituzioni.
Per la vertenza Tecnis, azienda cantieristica cui è affidata la costruzione dell’anello ferroviario di Palermo e della metropolitana di Catania, è stato presentato il nuovo piano del commissario per il salvataggio, a seguito del sequestro giudiziario.
Infine, a Pisa e Firenze, si è svolto lo sicopero dei lavoratori aeroportuali contro la politica di esternalizzazioni operata dall’azienda nel servizio bagagli, che mette a rischio 38 posti.
I blog del Diario
Questa settimana gli interventi di:
Paolo Pirani, …dissero che somigliavano alle comete
Agostino Megale, Un sistema finanziario e un modello di banca al servizio del Paese
Giovanni Pino, Attualità e valore del conflitto collettivo, a proposito di un recente libro
Salvo Guglielmino, Le riforme economiche scritte dal “basso”
Giorgio Ambrogioni, Il dialogo sociale per la sostenibilità
Editoriale
Il direttore del Diario del lavoro, Massimo Mascini, firma un’analisi sulle potenzialità e i limiti del WCM, il sistema produttivo creato dalla Fiat che propone un nuovo modello di organizzazione del lavoro.
La nota
Massimo Mascini riferisce sulle “prove di dialogo” tra governo e parti sociali sulle relazioni industriali, come emerso da un convegno che si è svolto a Roma mercoledi 3 marzo.
Video interviste
Il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, Marco Gay, è stato intervistato dal Diario del lavorosulle possibili soluzioni per la contrattazione di secondo livello.
Analisi
Fernando Liuzzi riferisce della conferenza stampa tenuta a Ginevra dall’Ad di Fca, Sergio Marchionne, sulle prospettive del gruppo.
Interviste
Massimo Mascini ha intervistato Alfredo Pasquali, esperto di relazioni industriali, sulle modalità di funzionamento della contrattazione aziendale.
Alessia Pontoriero ha sentito il segretario nazionale Slc Cgil, Michele Azzola, per approfondire il caso dei call center di Poste Italiane ed Enel, dove in seguito al cambio di appalto sono a rischio 8000 posti di lavoro.
Documentazione
Questa settimana è possibile consultare, sul sito del Diario del lavoro, il paper della Fp Cisl per una “Pa Agile”; il testo dell’indagine del Centro studi di Confindustria sulla produzione industriale; la piattaforma approvata dai sindacati unitari del settore tessile per il rinnovo del contratto; il testo del contratto integrativo aziendale di Eataly; e i rapporti Istat su occupazione e disoccupazione, Pil, e sui prezzi al consumo.