I Governi dovrebbero urgentemente riformare i loro sistemi sociali per aiutare le persone con invalidità a tornare al lavoro: è quanto chiede l’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che in uno studio sulla disabilità (Sickness, Disability and Work: Breaking the Barriers) sottolinea che gli assegni per invalidità rappresentano il 10% della spesa pubblica sociale nella maggior parte dei Paesi dell’organizzazione (una spesa pari al 2% del Pil e il doppio delle prestazioni per disoccupazione prima della crisi).
In particolare l’Ocse segnala come prima della crisi, nel 2007, più persone in età lavorativa nei paesi Ocse hanno ricevuto assegni di invalidità rispetto a quanti hanno ottenuto sussidi di disoccupazione (30,2 milioni di persone contro 27,9 milioni che hanno ricevuto indennità di disoccupazione).
In particolare l’Ocse sottolinea come i problemi di salute mentale stiano esplodendo diventando la principale causa di inabilità per le persone che chiedono prestazioni di invalidità. Un terzo di tutte le nuove domande di invalidità negli ultimi 15 anni sono stati a causa di una condizione di salute mentale, Tra le persone tra i 20 e i 34 anni, sostiene il rapporto, rappresenta il 70% delle ragioni di richiesta di una prestazione di invalidità. (LF)