Oggi si fermeranno, a seguito dello sciopero delle bisarche (i camion che trasportano le auto dagli stabilimenti ai concessionari) gli stabilimenti della Fiat di Melfi, Pomigliano, Cassino e Sevel. “Mentre – si legge in una nota dell’Associazione delle Bisarche Italiane – prosegue ormai da quattro settimane il fermo di bisarche italiane, nella totale assenza di risposte da parte del governo e della committenza, si profila un vero e proprio tracollo del settore: entro aprile tutte le aziende potrebbero assumere decisioni ultimative, sospendendo o trasferendo l’attività con conseguente perdita di 1200 posti di lavoro”. “Dalla recente assemblea di categoria svoltasi a Cassino – spiegano all’associazione Bisarche – sono emerse con un’evidenza che rende doppiamente sconcertante il disinteresse delle istituzioni, le distorsioni di mercato attuate dalla committenza (operatori logistici e primi vettori) che speculano sul settore: a titolo di esempio a chi acquista un’auto ad Avellino (ad esempio una Fiat 500) viene applicato un costo di trasporto per euro 530,00, mentre l’impresa di autotrasporto che effettivamente trasporta l’auto da Fiumicino ad Avellino riceve per quella vettura non più di 17,00 euro. Di qui la pratica impossibilità di far fronte ai costi di gestione delle imprese”. (LF)
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