Dopo il rinvio di stamattina salta il Consiglio dei ministri in cui il governo avrebbe dovuto approvare il decreto sullo sblocco dei pagamenti alle imprese. Il ministro dell’Economia e Finanze Vittorio Grilli, in accordo con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, “anche a seguito delle articolate risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato, ha fatto presente al presidente del Consiglio l’opportunità di proseguire gli approfondimenti necessari per definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della P.A.”. Lo comunica Palazzo Chigi, aggiungendo che “pertanto il Consiglio dei ministri previsto per oggi si terrà nei prossimi giorni”.
Intanto è stato smentito che nel provvedimento ci sia l’aumento dell’addizionale regionale Irpef dal 2013. Nel decreto legge – secondo quanto si apprende – non è contenuta la norma (prevista in una bozza precedente) sulla possibilità di anticipo al 2013 per l’aumento dell’aliquota addizionale Irpef per le Regioni che usano l’anticipo di cassa. Nel testo sono previsti rimborsi prima alle imprese, privilegiando cronologicamente le fatture più vecchie, e poi alle banche. Allentamento del patto di stabilità interno per consentire immediata liquidità a Regioni ed Enti locali.
Istituzione del “Fondo per assicurare la liquidità di pagamenti certi liquidi ed esigibili” destinato alle amministrazioni locali con scarse risorse in cassa. Obbligo per tutte le amministrazioni pubbliche di registrarsi sulla piattaforma elettronica del Tesoro per la gestione online del rilascio delle certificazioni, entro 20 giorni dall’entrata in vigore del decreto, pena una multa ai dirigenti di 100 euro per ogni giorno di ritardo. Sono questi i principali contenuti della bozza del decreto per il pagamento dei debiti della P.A. L’ultima versione del decreto conferma l’intenzione del governo di liquidare 20 miliardi di crediti pregressi nel 2013 e altri 20 miliardi nel 2014 reperendo risorse “mediante emissioni di titoli di Stato”.