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Pensioni, Sbarra: tre tavoli tecnici, poi verifica il 7 febbraio

redazione
Gennaio13/ 2022

Il confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni proseguirà con tre tavoli tecnici. Seguirà una verifica politica il 7 febbraio per fare il punto della situazione. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, al termine della riunione al ministero del Lavoro. Il primo incontro tecnico si svolgerà il 20 gennaio e riguarderà la pensione di garanzia per i giovani.

l primo tema che sarà affrontato, dunque, riguarda i giovani che “subiscono il combinato disposto di carriere lavorative frammentate, atipiche e flessibili con il sistema contributivo puro – ha detto Sbarra – per costruire una pensione di garanzia sia per i giovani che per le donne, riconoscendo periodi di disoccupazione, formazione e attività legata all’assistenza e alla cura dei familiari. Partiamo il 20 gennaio con questo primo tavolo tecnico cui ne seguiranno altri due per discutere di previdenza complementare e flessibilità in uscita”.

Le date di questi ultimi due tavoli non sono ancora state ufficializzate. “Il 7 febbraio ci ritroveremo per una valutazione, una verifica dei tavoli tecnici e tentare di stringere su soluzioni condivise”, ha aggiunto.

Sbarra ha poi affermato che quello di stasera è stato “un incontro importante, che dopo il vertice del 20 dicembre entra nel vivo della riforma previdenziale. Abbiamo incardinato questo percorso su tappe precise, con la definizione di tavoli tecnici per affrontare le priorità indicate nella piattaforma sindacale ed abbiamo definito un calendario che da continuità al dialogo oltre le contingenze politiche delle prossime settimane”.

L`obiettivo dei sindacati è “cambiare e trasformare il sistema pensionistico, conferendo maggiore sostenibilità sociale, tanta inclusività soprattutto per giovani e donne, più flessibilità e stabilità – ha concluso il numero uno della Cisl – dobbiamo superare le rigidità ragionieristiche della legge Fornero e uscire anche dalla logica delle quote che hanno penalizzato le fasce deboli e precarie. Bisogna assicurare assegni dignitosi a ragazze e ragazzi incastrati in percorsi lavorativi frammentati, ma anche riconoscere a chi ha dato il proprio contributo la libertà di uscire prima dal circuito produttivo, partendo dal presupposto che i lavori non sono tutti uguali. Le nostre proposte sono sul tavolo. Chiediamo pensioni di garanzia per i giovani, incentivi alle madri lavoratrici, con un uno sconto di almeno un anno di contributi per figlio, riconoscimento previdenziale del lavoro di cura, sostegno alla previdenza complementare, estensione e conferma strutturale dell`Ape sociale. Per tutti, poi, bisogna riconoscere la libertà di uscire dal mercato del lavoro a partire da 62 anni o 41 di contributi.

Quanto agli assegni pensionistici in essere, rivendichiamo l`allargamento della platea della 14esima e l`adeguamento per i prossimi anni anche alla luce dei rincari di prezzi e tariffe.

Sono questi i punti di una riforma che definisca una staffetta tra generazioni, dando dignità alla terza età e promuovendo il turnover nei luoghi di lavoro”.

TN

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