È passato ormai un mese dallo stop dell’altoforno e dalla firma dell’accordo di programma che prevede lo stanziamento di 270 milioni da parte di regione e governo atti a salvare lo stabilimento dalla sua definitiva chiusura.
Dalla metà di maggio la data di presentazione delle offerte è stata poi posticipata al 18 giugno proprio per permettere alle tre aziende candidate all’acquisto dello stabilimento (l’indiana Jindal South West, la Jindal Steel Power e l’ucraina Steel Mont) di avere il tempo necessario a studiare meglio la situazione e l’accordo.
Punto principale dell’accordo di programma, da molti considerato solo una dichiarazione di intenti, è quello di continuare a produrre acciaio a Piombino, mantenendo l’area fusoria.