“La volontà annunciata dal Governo di tornare ad investire risorse sulla sanità pubblica è una buona notizia. Ma per dar gambe a un solido progetto di rilancio serve il reale coinvolgimento di tutti gli attori, comprese le parti sociali”. Lo ha scritto in una lettera al Corriere della Sera il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che continua: “Da qui la nostra richiesta all’esecutivo e alle regioni di avviare un confronto stabile verso un’intesa che metta al centro il nodo delle risorse, investimenti, assunzioni e stabilizzazioni che garantiscano il diritto alla salute in tutto il Paese. Si tratta di un’urgenza impellente”.
Sbarra ha sottolineato la necessità di “soluzioni stabili, investimenti strutturali orientati da una programmazione concertata, che risponda su un duplice versante: quello dei pazienti, spesso anziani, con i loro bisogni e le loro aspettative; e poi quello di chi, lavorando, anima il sistema salute. Solo per attuare gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha aggiunto – in Italia mancano 30mila medici, 70mila infermieri e 100mila posti letto. E se si guardano ai numeri della media europea, il gap si fa ancora più ampio”.
Quella del Pnrr è “ora una straordinaria opportunità” e “non dobbiamo sprecare neppure un centesimo. Per questo – ha concluso Sbarra – da tempo insistiamo sulla necessità di non escludere il ricorso ai 36vmiliardi offerti nel Mes sanitario. Per questo chiediamo di abolire il numero chiuso nelle facoltà di medicina. Ma, soprattutto, per questo chiediamo il rafforzamento del fondo sanitario nazionale”.
e.m.